GROSSETO – Recentemente l’Ance Grosseto ha incontrato alcune amministrazioni comunali ed in particolare il Comune di Grosseto, in merito ai programmi ed agli investimenti collegati ai finanziamenti derivanti dal Pnrr.
«Entro l’anno – fa sapere l’associazione – potrebbero essere aperti anche importanti cantieri con positive ricadute occupazionali e di potenziamento infrastrutturale per la nostra provincia. L’Ance Grosseto ha costantemente comunicato che la programmazione e l’esecuzione delle opere pubbliche potranno essere assicurate solo se la riforma del Codice appalti includa contenuti positivi per le stazioni appaltanti e le imprese di costruzione. In merito al testo del Codice appalti recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, la cui applicazione avrà importanti ripercussioni locali, l’Ance Grosseto intende esprimere alcune considerazioni che sottoporrà all’attenzione del decisore istituzionale».
«Bene l’introduzione del principio del risultato, della fiducia, di conservazione dell’equilibrio contrattuale e i principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Positivo è certamente anche il processo di digitalizzazione delle procedure, così come il rafforzamento degli strumenti di deflazione del contenzioso giurisdizionale. Tuttavia, per far sì che questi principi siano effettivi e non ripetere gli errori fatti nel passato, occorrono alcuni essenziali correttivi al testo. Secondo il principio del risultato l’opera pubblica deve essere aggiudicata a chi è in grado di assicurare il miglior rapporto qualità-prezzo. Ma ciò non si concilia con il massimo ribasso».
«Del tutto condivisibile anche l’affermazione del principio della fiducia: si tratta di una svolta nei rapporti tra Pa e imprese, ma appare contraddittorio con l’istituto dell’illecito professionale, la cui definizione è piuttosto aperta e per di più ancorata ad accertamenti anche non definitivi, come un semplice rinvio a giudizio. Sarà necessario raggiungere l’equilibrio contrattuale in merito alla revisione dei prezzi che prevede limiti e meccanismi di funzionamento troppo complessi per essere efficace. Si perde così l’occasione di risolvere una volta per tutte un problema su cui si è dovuti intervenire finora con innumerevoli decreti d’urgenza e non si scongiura il rischio, in caso di aumento dei prezzi, di bloccare tutti i cantieri».
«Non ravvisiamo una positiva riduzione anche al principio di concorrenza e trasparenza. In particolare sui settori speciali (tra cui distribuzione e depurazione acqua), troppo liberalizzati e sui concessionari senza gara su cui molte delle opere pubbliche possono essere sottratte al mercato. Si taglia sui tempi delle procedure di gara, quando invece la maggior parte dei ritardi dipende dal labirinto di atti, autorizzazioni e pareri prima della gara, aggravati dal fenomeno della “burocrazia difensiva”. In merito al principio di tutela e sicurezza del lavoro appare non positiva anche la norma che consente di applicare altri contratti oltre a quello dell’edilizia. Il subappalto è da sostenere, ma una catena infinita di subappalti non è compatibile con un doveroso controllo di qualità e sicurezza».
«Per l’Ance Grosseto è preoccupante anche l’assenza in merito alla formazione della Pa, la digitalizzazione e la qualificazione delle stazioni appaltanti. Il nuovo Codice sconta un errore di metodo, che è forse all’origine della contraddizione tra principi annunciati e norme di attuazione: è stato redatto senza un adeguato confronto con chi con questo Codice deve lavorare, in particolare le imprese di costruzione».