Il SupperGiunco
La “rivista” tutta da leggere e molto da ridere: Il SupperGiunco, poco periodico di Maremmanità e irriverenza firmati dai quei mattacchioni di Bokkuni e Ulivan’s.
Sopra: Il contadino Silvestro Sega mentre brucia le sterpaglie
Che sia la volta buona? Finalmente la neve?
Neve una Sega
Dal nostro inviato Marroni da Castagnaio
Grande impressione ha destato stamani l’intenso candore che ha caratterizzato la pista del Canalgrande Bottaia, tutto ciò a dispetto della neve che ormai, con questo caldo anomalo, sembra essersi dimenticata del nostro territorio. “Appena mi sono affacciato dopo la sgrullata mattutina non credevo ai miei occhi cisposi”, dice il noto e fortunatissimo cercatore di cucchi e porcini Celestino Rettarioso, “sicché ho svegliato ir mi’ figliolo Sangiovannino e n’ho detto di prepararsi che s’andava a scià!”.
Purtroppo il giovane amiatino non poteva sapere quale bruciante frustrazione lo avrebbe colpito di lì a poco, la neve infatti spolverava tutta e sembrava non sostenere il peso del ragazzo. A quel punto Celestino, saggiando la neve con le mani, ha cominciato a maturare una sorta di dubbio atroce e, guardandosi intorno con lo sguardo indagatore dell’infallibile fungaiolo, ha individuato l’infame responsabile dello strano fenomeno.
Era tutta colpa di Silvestro Sega, il contadino originario di Montalbino ma amiatino d’adozione, che bruciava una quantità di stoppie, sterpi e ramaglie che avrebbero riempito l’hangar dell’area 51 nel Nevada. La neve era quindi cenere! Svelato l’arcano il Rettarioso ha pensato bene di vendicare l’isterico pianto del proprio figlio deluso con tre o quattro vangate direttamente sul chiorbone del povero Sega.