
GROSSETO – “Il Congresso del Sindacato Inquilini, svoltosi sabato 3 dicembre, ha posto l’accento sulle preoccupanti problematiche che, in questa particolare congiuntura, gravano sulle fasce più deboli della nostra cittadinanza”, spiega Paola Tamanti, presidente della Confedilizia di Grosseto.
“E’ certamente innegabile – prosegue Tamanti – come la “fame di case”, che va oggi a sommarsi con la brusca ripresa dell’inflazione e la grave crisi energetica, si riproponga in modo spesso drammatico all’attenzione della pubblica opinione”.
“Condividendo la denuncia del sindacato per l’insufficienza e l’inefficienza dell’intervento pubblico anche nel particolare settore dell’edilizia abitativa, ribadiamo che è indispensabile il ruolo dell’iniziativa privata che, se adeguatamente protetta, o quanto meno non mortificata da una eccessiva fiscalità anche di natura patrimoniale, può concretamente ed in tempi rapidi contribuire alla soluzione del problema abitativo”.
“Nelle locazioni la domanda da settembre 2021 a febbraio 2022 è cresciuta di quasi il 30% rispetto al semestre precedente e lo stock invece è diminuito del 23,5%. La crescita della domanda è una costante che differisce solo per l’intensità: al Centro e nel Sud Italia l’aumento percentuale rispetto al semestre precedente è più significativo, +42,2% e +33,7% rispettivamente”.
“La contrazione dello stock di appartamenti a disposizione per il mercato delle locazioni, rispetto al semestre precedente è particolarmente evidente al Centro e al Sud, -32,1 e -26,6% rispettivamente, mentre al Nord le percentuali si aggirano attorno al -18%.
Niente influenza l’economia di mercato quanto la domanda e l’offerta: un’offerta troppo bassa fa aumentare i prezzi e i consumatori non possono più permettersi il prodotto desiderato, ma, essendo i beni primari come le case di abitazione, beni a domanda rigida, a una variazione, anche notevole, di prezzo, la domanda di questi beni non subisce significative modificazioni.
Ebbene, da queste considerazioni consegue la necessità di stimolare l’offerta di case private, con effetto di soddisfare “la fame di case”, in attesa degli auspicabili interventi pubblici, che potranno integrare ma mai soddisfare integralmente il mercato”.
“Fra le priorità che Confedilizia ritiene essenziali per il più ampio settore immobiliare, rientra appunto quella della “Tutela dell’affitto” in riconoscimento della sua funzione economica e sociale. Tutela che dovrebbe consistere:
nell’eliminazione di ogni incertezza circa il rientro nella piena disponibilità del proprio immobile alla cessazione – per qualsivoglia motivo – del contratto;
nel superamento delle attuali difficoltà pratiche nella esecuzione degli sfratti;
nella riduzione degli attuali coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali ai fini della determinazione della base imponibile dell’IMU;
nella deducibilità, alla stregua di quanto avviene in altri Paesi, dell’IMU dall’imposta sul reddito,
nella eliminazione, quanto meno temporanea, dell’IMU per gli immobili situati nei piccoli centri e per quelli inutilizzati;
nella eliminazione totale dell’IMU per gli immobili inagibili od inabitabili e di fatto non utilizzati.
La Confedilizia confida vivamente che su queste concrete tematiche, la soluzione delle quali sortirebbe effetti decisamente positivi sull’offerta di case in locazione, possa instaurarsi un confronto costruttivo con le organizzazioni degli inquilini superando le storiche e reciprocamente dannose impostazioni ideologiche”, conclude Paola Tamanti.