GROSSETO – «Nell’audizione dell’Ance sul Decreto “Aiuti-quater”, presso la commissione Bilancio del Senato, è stato ricordato che negli ultimi due anni il settore delle costruzioni ha trainato il Pil e l’occupazione su base nazionale, ma con positive ricadute anche per la nostra provincia. È quindi fondamentale mantenere la dinamica positiva del settore ed evitarne il blocco».
Così il presidente Ance provinciale, Massimo De Blasis, in una nota.
«L’Ance Grosseto evidenzia, purtroppo – afferma -, che il Dl Aiuti quater interviene con un taglio anticipato al “Superbonus” senza prevedere una politica pluriennale per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici, con le regole in corsa senza tenere in conto gli effetti nefasti. È richiesta una politica che dia un orizzonte certo a famiglie ed imprese che intendono investire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio. Dopo 12 anni di crisi, anche nella nostra provincia, il settore è gradualmente ripartito ma adesso numerose imprese rischiano ora di “chiudere per crediti” ovvero di fallire per la mancanza di liquidità dovuta al blocco della cessione dei crediti fiscali e al caro materiali».
«L’Ance Grosseto – prosegue il presidente -, unitamente al proprio circuito nazionale chiede di: sbloccare immediatamente la cessione dei crediti fiscali per tutti i cantieri già avviati. Oggi, ci sono molte imprese che rischiano di chiudere e molte famiglie che rischiano forti disagi a causa dei debiti contratti, perché non riescono a trovare operatori finanziari in grado di acquistare i crediti generati. Sotto questo profilo, le misure del Dl Aiuti quater appaiono insufficienti ed andrebbero integrate con specifiche proposte operative, per altro concordate con l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) per ampliare la capacità di cessione dei crediti fiscali».
«L’Ance richiede anche di sbloccare finalmente i pagamenti alle imprese per il caro materiali 2022. Vale ricordare che il Superbonus ha assunto un ruolo nel processo di crescita sostenibile e di transizione ecologica anche nei nostri territori e dal punto di vista ambientale sta contribuendo e determinando un importante risparmio energetico complessivo. Dal punto vista economico, nonostante le 19 modifiche legislative avvenute il Superbonus ha avuto comunque un effetto espansivo nella crescita registrata dalle costruzioni, influenzando positivamente lo stesso Pil e l’extra gettito delle entrate tributarie. Ma, purtroppo, questo mercato oggi è ancora ritardato dall’impossibilità per famiglie e imprese di cedere i crediti fiscali, per questo l’Ance Grosseto ritiene prioritario trovare una soluzione che favorisca la cessione dei crediti nei circuiti bancari».
«Una riflessione- aggiunge De Blasis- si impone sulla disciplina del Superbonus riducendo l’aliquota dal 110% al 90% sin dal 2023 e fissando un periodo transitorio molto limitato. Si tratta di una modifica che, intervenendo su lavori già programmati, determinerà un rallentamento degli investimenti nella riqualificazione energetica degli edifici, compromettendo gli obiettivi legati alla transizione ecologica. È, quindi, essenziale prevedere un termine transitorio congruo così da assicurare il Superbonus al 110% agli interventi già programmati. In merito alle misure sul caro materiali, da un’indagine svolta anche a livello provinciale, è risultato che molte imprese non hanno ancora ricevuto compensazioni a copertura dei maggiori costi sostenuti».
«A seguito di questo, l’associazione ha chiesto l’accellerazione delle procedure per l’erogazione delle compensazioni previste, in modo da garantire le aziende nei contratti in corso, e presentando anche una nota per l’aggiornamento automatico della revisione prezzi dei materiali, in previsione dei bandi di gara del Pnrr, che nel prossimo anno interesseranno anche la nostra provincia».