GROSSETO – Appena appresa la notizia della prossima apertura del nuovo polo commerciale di via Castiglionese, Confcommercio Grosseto torna a parlare dello sviluppo urbanistico della città.
“Non siamo contro i centri commerciali a prescindere, lo abbiamo sottolineato più volte – commenta il presidente Giulio Gennari – ma contro il progressivo depauperamento dei quartieri dalle attività commerciali, dai servizi, dalla loro dimensione relazionale. Prendiamo il caso Gorarella. Un tempo era uno dei quartieri più vivi e vitali di Grosseto, con i suoi molteplici negozi che rappresentavano un po’ tutte le tabelle merceologiche. Le famiglie facevano acquisti sotto casa, ma avevano anche il piacere di trascorrere il tempo libero nel loro quartiere perché questo, appunto, era vivo. Oggi non è più così. Gorarella si sta spegnendo e il recente spostamento dell’ufficio postale e della banca ne sono testimonianza. C’è bisogno di ripensare alla distribuzione dei servizi nelle aree urbane nei singoli quartieri se vogliamo arrestare la loro progressiva desertificazione”.
Dall’associazione arrivano altre riflessioni. “E’ dimostrato che spostare continuamente attività commerciali e servizi di pubblica utilità verso le aree extraurbane produce un modello urbanistico dai costi collettivi e pubblici estremamente pesanti – sottolinea il presidente -. Una tendenza, questa, che oltre a distruggere il piccolo commercio, conduce alla perdita dell’identità cittadina, considerando anche il fatto che da un punto di vista del layout i centri commerciali sono sempre tutti uguali. Si produce in sostanza una omologazione che dà luogo alla perdita identitaria di una città; si disperde quel senso di appartenenza che in maniera fisiologica si sviluppa e cresce in quei contesti urbani in cui i singoli quartieri, piccolo o grandi che siano, vengono ‘curati’ attraverso la presenza (a volte anche incentivata) dei negozi di vicinato e di pubblici esercizi visti e vissuti in primis come luoghi di aggregazione sociale. Pensiamo alla città come ad un corpo umano, laddove la vita viene determinata dalla mutua relazione tra tutti gli organi: cervello, cuore, polmoni e via dicendo. La costante riduzione di servizi e funzioni, metaforicamente intesi come gli organi, non permette alla città di rimanere viva”.
Confcommercio Grosseto spinge ancora verso lo sviluppo sostenibile, verso politiche più attente ad evitare il consumo del suolo e alla riqualificazione dell’esistente, nell’ottica del recupero e della valorizzazione del tessuto urbano cittadino.
“L’acquisizione pubblica dell’ex Cinema Marraccini va esattamente in questa direzione – conclude Giulio Gennari – Pertanto, abbiamo appreso con piacere l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di acquistare l’edificio per restituirlo, in qualche modo, alla città. Lo immaginiamo come sede di una elegante, quanto innovativa galleria commerciale e culturale. Una miniatura de Le Gallerie Lafayette di Parigi, che rappresenterebbe un unicum per tutta la Toscana e sicuramente della sua parte Sud. Un luogo molto più attrattivo dei centri commerciali di periferia, che davvero potrebbe rianimare una volta per tutte il nostro bellissimo centro storico”.