GROSSETO – «Il Comitato Provinciale “Norma Parenti” dell’associazione nazionale Partigiani d’Italia, attraverso la sua storica autonomia garantita dalla regola aurea dell’essere “Istituzione tra le Istituzioni”, invita le elettrici e gli elettori della Provincia di Grosseto ad un voto a difesa della Costituzione e a sostegno dell’antifascismo».
Sono queste le parole di Luciano G. Calì, presidente del comitato provinciale Anpi “Norma Parenti”.
«In questa drammatica fase della vita del nostro Paese, l’Anpi rivolge inoltre alle cittadine e ai cittadini un accorato appello affinché si rechino alle urne. Senza voto non c’è nessuna soluzione ai problemi delle famiglie, nessuna democrazia rappresentativa, nessuna partecipazione. Non votare vuol dire rinunciare a un diritto costruito in passato con storiche lotte, e costituito nel dopoguerra con le elezioni del 1946 e con la Carta Costituzionale».
«Occorre rilanciare lo spirito costituzionale come comune sentire, come cemento che ci fa popolo italiano, popolo europeo, popolo del mondo, come possibilità di dare una risposta seria al dramma sociale in corso. La Costituzione, che incarnava i valori di democrazia, libertà, uguaglianza, lavoro, solidarietà, pace per cui si era battuto l’antifascismo e il movimento della Resistenza, è stata la base per la ricostruzione dell’Italia dopo il fascismo e la guerra».
«Oggi, nella drammatica situazione del Paese, bisogna riscoprire quei valori e attuarli pienamente per uscire dall’emergenza, rasserenare il presente, disegnare il futuro. Per questo occorre attuare la Costituzione e riaffermare gli ideali dell’antifascismo.
Grazie alla natura parlamentare della Repubblica e alla divisione dei poteri, si è garantito per più di mezzo secolo benessere, progresso, libertà, unità del Paese. Da tempo però l’Italia attraversa una crisi democratica dovuta alla scarsa rappresentatività del Parlamento ed al suo ruolo marginale, alla messa all’angolo della partecipazione popolare. Occorrono grandi cambiamenti per una vera democrazia costituzionale: un sistema dei partiti più democratico, una legge elettorale che rappresenti il Paese reale, una ritrovata centralità del Parlamento. E’ altresì evidente che le proposte di presidenzialismo e di autonomia differenziata scardinerebbero alla radice i già fragili equilibri, mandando in panne la macchina democratica attraverso un aumento oltremisura delle differenze fra nord e sud dell’Italia, finendo per colpire sanità e scuola pubblica».
«Dal dopoguerra ad oggi, dopo la tragica esperienza del ventennio, la natura profondamente antifascista della Repubblica e della Costituzione ha salvaguardato il Paese da qualsiasi tentazione autoritaria o illiberale. Va contrastato qualsiasi tentativo più o meno dichiarato, di rifarsi alle idee, o ai simboli, o all’esperienza storica del fascismo. Occorrono pertanto risposte strutturali per fermare il generale impoverimento degli italiani contrastando la dilagante diseguaglianza; una vera politica economica per il rilancio sostenibile delle attività produttive, provvedimenti urgenti per difendere il lavoro, salvaguardare i pensionati, rendere i giovani protagonisti di questo tempo».
«L’Italia è colpita al cuore dal rapidissimo aumento del costo della vita. Abolire il sostegno pubblico ai disoccupati, imporre una tassa uguale per tutti, criminalizzare i migranti, contrastare le conquiste sociali, attaccare i diritti delle donne, incrementare le disparità di genere ed opporsi all’estensione dei diritti civili aumenterebbe le diseguaglianze senza dare risposte alle famiglie in difficoltà anche per la drammatica situazione internazionale determinata dall’invasione russa dell’Ucraina. La promozione dei negoziati per un immediato cessate il fuoco è il ruolo storico in cui l’Unione Europea è attesa. Il riscaldamento globale, confermato dalla recente siccità e delle ricorrenti emergenze come la tragica alluvione nelle Marche, segnala l’esigenza di interventi urgenti a tutela dell’ambiente e della sicurezza».
«Un altro dato che, mai come oggi, rende evidente la necessità di azioni come il Pnrr per un’Unione Europea democratica, partecipata, pacifica. Non è auspicabile allontanarsi da questa strada maestra, rompendo con la tradizione europeista figlia del Manifesto di Ventotene. L’Italia può rinascere, e potrà farlo poggiando sulle fondamenta costituzionali del lavoro, della libertà, della giustizia sociale, della pace. E dipende da tutti noi».