Sport equestri

Il polo di nuovo protagonista in Maremma con l’evento di Punta Ala

Punta Ala

PUNTA ALA – Colui che da pochi giorni è diventato Re Carlo III d’Inghilterra, negli anni Ottanta univa due grandi passioni: il polo e la Toscana. Giocava a Punta Ala, il futuro Re Carlo, su un campo che proprio nei giorni in cui l’Inghilterra piange la scomparsa della Regina Elisabetta torna ad incastonarsi nello splendido affresco maremmano. Da mercoledì 14 a sabato 17 settembre, Punta Ala, frazione ‘figlia’ del comune di Castiglione della Pescaia, ospiterà la Punta Ala Polo Cup, evento che segna la ripartenza del grande polo in una location che affonda le radici nella tradizione equestre e degli sport equestri nel nostro Paese. La Polo Cup farà da apripista al grande evento che la Federazione Internazionale Polo ha assegnato alla FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), l’Europeo femminile in programma il prossimo anno proprio a Punta Ala, con il team Italia in campo da campione in carica.

L’idea di dare un nuovo orizzonte al grande polo in questo gioiello della maremma è stata di Gaia Bulgari, presidente del comitato organizzatore della Punta Ala Polo Cup, che con il suo spirito propositivo, unito alla passione per lo sport e per i cavalli ha deciso, a distanza di 30 anni dalle ultime partite, di ricostruire lo storico campo da Polo, restaurando il Circolo Ippico Punta Ala con interventi di pregio e in linea con i più ferrei principi nel rispetto della biodiversità. Grazie a questo appassionante lavoro di recupero, restauro e ricostruzione, Gaia Bulgari ha ridato vita al campo – migliorandolo nelle soluzioni tecniche e strutturali – che oltre al Re d’Inghilterra, è stato frequentato in passato dai leggendari fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, dai ‘padri’ del polo argentini e da grandi giocatori del Vecchio Continente. «L’emozione è fortissima, perché i cavalli qui, li abbiamo sempre considerati un fatto naturale per tradizione e amore per gli sport equestri. Fino a 30 anni fa, il Centro Ippico Punta Ala era un punto di riferimento del polo in Italia, ma più in generale di tutta l’equitazione – spiega Bulgari –. L’obiettivo che ci siamo posti dal 2019, anno in cui abbiamo iniziato a ristrutturare l’impianto, è quello di riportarlo all’antico splendore, riconsegnandolo alla comunità di Punta Ala e a tutti coloro che, come noi, amano profondamente gli sport equestri».

Il polo, in Italia, è in enorme ascesa, per il fascino dell’unione tra il cavallo e il suo cavaliere o la sua amazzone, ma anche perché la FISE attraverso diversi progetti e iniziative ne sta guidando il rilancio, in località che esaltano la natura, la sostenibilità, la biodiversità e ovviamente lo sport. Negli occhi di tutti c’è ancora il successo di Italia Polo Challenge, tour che si è svolto tra Cortina d’Ampezzo (Dolomiti bellunesi), Roma (Villa Borghese) e Arzachena (Sassari): un trionfo di sport e di mondanità e un motore per la ripartenza del turismo dopo due anni di pandemia. «Sapere che un luogo storico per il polo italiano come Punta Ala tornerà a ospitare eventi, è una notizia straordinaria – ha commentato Alessandro Giachetti, coordinatore del dipartimento polo della FISE –. Attraverso l’arena polo, ci siamo posti l’obiettivo di far conoscere questa disciplina ai più giovani e a chi magari non aveva mai sentito parlare di polo, e il riscontro è stato enorme. Con eventi come questo, costruiti all’insegna della sostenibilità e dell’immersione nella natura, ci lanciamo verso un’altra splendida avventura come quella dell’Europeo del 2023, dove potremo difendere il titolo in casa. Il mio ringraziamento va a Gaia Bulgari e a tutto il Punta Ala Polo Club per la passione e per tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi».

Se l’Italia Polo Challenge ha puntato sulla formula dell’Arena Polo – campo ridotto e tre cavalieri per squadra anziché quattro – per permettere la pratica anche in spazi più ristretti come per esempio il Galoppatoio di Villa Borghese o il campo di calcio di Abbiadori in Sardegna, a Punta Ala si giocherà il polo tradizionale. Sarà dunque uno spettacolo straordinario e mozzafiato per chi non ha mai assistito ad una partita di polo e per tutti coloro che lo amano. Le squadre si sfideranno su un campo da 260 metri di lunghezza per 140 di larghezza che, anche nella scelta dell’erba, è stato curato nei minimi particolari. Progettato dall’ingegner Alejandro Battro, massimo esperto di campi da polo nel mondo, il prato del Punta Ala Polo Club teatro del torneo di questa settimana e anche dell’Europeo del prossimo anno è stato realizzato utilizzando il paspalum, una gramigna geneticamente modificata particolarmente resistente a terreni dove c’è un’acqua con un alto tasso di salinità, come quella che scorre nella zona di Punta Ala.

Saranno quattro le squadre al via, formate con lo stesso coefficiente handicap (8) in base all’elenco dei giocatori, provenienti da Argentina, Stati Uniti, Francia e Germania: U.S. Polo Polo Team, Podernuovo Polo Team, Hotel Gallia Polo Team e Battistoni Polo Team.
Ad aprire la Punta Ala Polo Cup, mercoledì alle ore 18, sarà la tradizionale sfilata delle squadre a cavallo alla Marina di Punta Ala, con la partecipazione della banda musicale della città di Grosseto e di auto d’epoca.
Giovedì, alle 17 e alle 18, sono in programma le prime partite del torneo, che decreteranno gli accoppiamenti delle semifinali di venerdì 16.
Sabato alle 17 si giocherà la finale per il terzo posto, mentre la finalissima avrà inizio alle 18.
Quattro gli italiani in campo: Riccardo Paganelli e Franco Mancini con la U.S. Polo, Goffredo Cutinelli Rendina con il Podernuovo e Alexander Aggravi con l’Hotel Gallia.

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