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Crisi di Governo: il 57% dei lettori avrebbe preferito Draghi

Mario Draghi
- Foto d'Archivio

ROMA – Mario Draghi si è dimesso, ora la palla torna (per l’ennesima volta in questa legislatura) al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A questo punto il Governo rimarrà in carica per il disbrigo degli affari correnti. Ciò significa, detto semplicemente, che non prenderà vere e proprie decisioni nei prossimi mesi. Anche se, si legge su La Repubblica, non è escluso che Draghi possa varare la manovra ai primi di settembre, in attesa del voto del prossimo autunno.

Mattarella adesso scioglierà le Camere (non sarebbe l’unica opzione possibile, in teoria, ma è quello che farà). Nel pomeriggio incontrerà la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati (alle 16.30), e il presidente della Camera Roberto Fico (alle 17). Questo è quanto previsto dall’articolo 88 della Costituzione, che recita: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”.

Draghi aveva già depositato, la scorsa settimana, le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato. Come da prassi, Mattarella aveva respinto le dimissioni del presidente del Consiglio, che si sarebbe dovuto presentare alle Camere (come è successo tra ieri e oggi) per “capire” se ci fossero ancora i numeri per continuare. I numeri, in termini tecnici, ci sarebbero stati. Ieri il Senato ha votato la fiducia con 95 sì. Un numero esiguo (visto il non voto di M5s, Lega e Forza Italia), un un numero che non è bastato a far cambiare idea a Draghi, che fin dall’inizio, ha ribadito che il Governo sarebbe andato avanti solo nel caso in cui avesse continuato ad avere l’appoggio di tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto al momento della sua formazione.

Dopo le comunicazioni di stamani alla Camera, Draghi ha rassegnato le sue dimissioni, ora accettate da Mattarella, mettendo così la parola “fine” sul terzo e ultimo Governo della legislatura (dopo i due guidati da Giuseppe Conte).

Mario Draghi si è presentato in Senato forte del consenso popolare: “L’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani”, aveva infatti spiegato ieri.

In base ai dati raccolti dall’ultimo sondaggio Swg per il Tg La7, eseguito tra il 15 ed il 18 luglio, un italiano su due avrebbe preferito che il Governo Draghi continuasse la sua corsa fino allo scioglimento naturale delle Camere, nella prossima primavera.

Questi risultati sono in linea con quelli del sondaggio Instagram che abbiamo lanciato ieri pomeriggio: il 57% dei votanti ha detto che vorrebbe che il Governo Draghi rimanesse in carica. Il 35%, invece, ha dichiarato di voler andare al voto. Infine, l’8% ha affermato di preferire un nuovo Governo senza elezioni anticipate.

 

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