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Personale musei, Gallotta: «In Maremma solo 9 nuovi dipendenti su 15 richiesti. La Direzione regionale ci ripensi»

Salvatore Gallotta
Salvatore Gallotta

GROSSETO – “Quello che sta emergendo in questi giorni rispetto alla destinazione del personale di accoglienza e vigilanza assegnato alle aree archeologiche di Roselle, Cosa e Vetulonia a seguito di un concorso ministeriale non è sinceramente accettabile né sul piano del metodo né su quello del merito”, afferma Salvatore Gallotta, segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil.

“La Direzione regionale musei della Toscana si è vista assegnare dal Mibact 69 operatori dei 1058 che sono stati selezionati con un concorso nazionale, del quale è stata recentemente pubblicata la graduatoria – prosegue -. La Direzione regionale, a sua volta, ha comunicato alle diverse Soprintendenze della Toscana le dotazioni conseguenti di personale, sulla base dei fabbisogni comunicati rispetto allo stato delle piante organiche. In una seconda fase e stato poi comunicato che dei 15 addetti destinati ai servizi di accoglienza e vigilanza a Roselle, Cosa e Vetulonia, ne sarebbero stati effettivamente assegnati solo nove, perché sei sarebbero stati dirottati su due musei statali di Lucca. Sei posti di lavoro a tempo indeterminato e qualificati che con i tempi che corrono verrebbero così sottratti a questo territorio”.

“Questa modifica a posteriori del contingente di operatori destinati alla provincia di Grosseto non è assolutamente accettabile, anche tenendo conto della rilevanza degli istituti museali della città di Lucca. Le gravi carenze di organico nelle tre aree archeologiche maremmane in questione, peraltro, sono note da tempo ed hanno costituito un serissimo problema per garantire l’accessibilità ai siti in modo continuativo nel tempo, e con orari consoni ad attirare flussi turistici”.

“Considerata la rilevanza storico-artistica e l’estensione delle tre aree archeologiche, e tenuto conto della vocazione eminentemente turistica della fascia costiera maremmana, non possiamo che protestare fermamente per il comportamento della Direzione. Il quale dimostra di sottovalutare l’impatto delle sue decisioni”.

“Quello che come sindacato, inoltre, ci sta più a cuore – al di là della preoccupazione per la mancata valorizzazione culturale ed economica di una importante risorsa come le tre aree archeologiche in questione – è il fatto che il personale attualmente in forza è del tutto insufficiente, e per questo motivo sottoposto a turni e carichi di lavoro inappropriati. Problema al quale è giunto il momento di mettere la parola fine”.

“Per tutti questi motivi – conclude Gallotta – ci aspettiamo che la Direzione regionale musei confermi la dotazione dei 15 operatori originariamente assegnati alla provincia di Grosseto. Cosa che se non si verificasse ci costringerebbe a valutare le opportune forme di mobilitazione”.

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