Politica

Negazionisti del clima, in consiglio comunale l’interrogazione: «Ci vuole attenzione e rispetto della scuola»

Carlo De Martis e Marilena Del Santo - Città aperta

GROSSETO – «Non si placano le polemiche per il convegno svoltosi il 1° giugno presso il Liceo statale ‘Rosmini’ in cui è stato chiamato a raccolta il gotha del negazionismo climatico, con la partecipazione dell’Assessora all’ambiente del Comune di Grosseto. Dietro un titolo apparentemente neutro – ‘Incontri tra cielo e terra, resistiamo al cambiamento climatico, conoscenza e consapevolezza scientifica per le nuove generazioni’ – si nascondeva in realtà quella che si è rivelata tutt’altro che una lectio magistralis per gli studenti, tanto da sollevare critiche anche sulla stampa nazionale». inizia così la nota del gruppo consiliare Grosseto Città Aperta che annuncia la presentazione di una interrogazione al sindaco proprio sulla partecipazione del comune di Grosseto al convegno ospitato al Liceo Rosmini.

«Tra i relatori si annoverano infatti alcuni dei principali esponenti di quel filone negazionista che, per l’appunto, nega l’origine antropica dei cambiamenti climatici, nonostante la comunità scientifica mondiale sia concorde nel ritenere che il mutamento del clima è da ricondursi alla responsabilità dell’uomo, da cui l’urgenza di seri processi di transizione ecologica. Coordinatore dell’evento il grossetano Roberto Madrigali, metereologo autodidatta, al cui fianco si sono avvicendati relatori quasi nessuno dei quali autore di pubblicazioni scientifiche sull’argomento, ma solo di libretti autoprodotti in cui riportano opinioni ampiamente sconfessate dai dati scientifici, dalle pubblicazioni sulle principali riviste del settore e dai rapporti dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico».

«Al netto delle polemiche, quanto accaduto crediamo imponga una seria riflessione sull’informazione e sul ruolo della scuola, particolarmente della scuola pubblica. La scuola ha un ruolo fondamentale nel formare i futuri cittadini del mondo e deve far loro sviluppare la capacità di diventare consapevoli dei problemi, delle contraddizioni e delle manipolazioni. La scuola deve cioè costruire uno sguardo critico sul mondo. E questo si ottiene solo se si insegna alle ragazze ed ai ragazzi a riconoscere l’autorevolezza di una fonte scientifica».

«Oggi tutti noi ci troviamo davanti ad un mare magnum di contenuti, in cui tutti possono dire la propria opinione su tutto autodichiarandosi esperti, allora è ancora più importante che le ragazze ed i ragazzi abbiano le competenze per riconoscere davvero chi è titolato o meno, chi è realmente un esperto e chi invece non lo è. Se dunque stupisce la scelta di una scuola pubblica come il Liceo ‘Rosmini’ di ospitare un tale concentrato di disinformazione, lascia esterrefatti la partecipazione dell’Amministrazione comunale, che ugualmente dovrebbe avvertire la responsabilità di formare le giovani generazioni attraverso un’attenta educazione ambientale ed un’informazione che li renda consapevoli non solo della gravità dei fenomeni climatici in atto, ma anche delle loro reali cause e di quali comportamenti conseguentemente adottare».

«Per questo Grosseto Città Aperta, tramite il proprio gruppo consiliare, presenterà un’interrogazione al Sindaco ed all’Assessora all’ambiente affinché chiariscano i motivi della scelta di partecipare ad un’iniziativa di tal genere e, in particolare, se le tesi esposte in quel convegno rispecchiano le linee politiche in materia ambientale dell’Amministrazione comunale».

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