Dal sindacato

Sanità, Cgil: «Basta con tagli ed esternalizzazioni. Subito assunzioni»

Trasferimento pazienti nuova ala Asl sanità

GROSSETO – «La situazione in tutta l’Ausl Toscana Sud Est è veramente drammatica ed i dati dimostrano, purtroppo, quanto temevamo», recita una nota della Funzione pubblica area sud est della Cgil.

«Il personale è in progressiva diminuzione – prosegue la Cgil – oltre che sempre più stanco, e le assunzioni promesse sono ferme. Di 150 infermieri ne sono entrati in servizio poco più di 50, ma nessuno dei 19 tecnici di laboratorio o dei 10 tecnici di radiologia previsti».

«Sono state bloccate le ferie alla maggior parte dei dipendenti, non esiste più una vita privata e familiare (se ti scrivono su whatsapp anche a mezzanotte e devi tornare in turno quando eri di riposo) e straordinari e produttività aggiuntiva sono la quotidianità per tappare i buchi!».

«Ogni giorno si pensa a nuove esternalizzazioni: dopo quelle di attività Covid (vaccinazioni, tamponi, check point, ecc.), adesso si ampliano quelle di attività amministrative, come il supporto alla medicina legale della zona aretina o l’accettazione e anagrafe nel senese; i presunti risparmi di queste decisioni che indeboliscono il servizio pubblico sono fatti a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori del privato che vengono sottopagati e sfruttati».

«I tagli riguardano anche la sicurezza: i guanti in nitrile (Dpi) sono stati sostituiti con quelli in vinile, esponendo le lavoratrici ed i lavoratori ad un maggior rischio di infezioni e contaminazioni».

«A causa di tutto ciò, spesso pazienti e cittadini riversano le loro frustrazioni sul personale che li assiste e accoglie, sottoponendo a stress e aggressioni i professionisti sanitari, tanto che sempre più spesso si assiste a dimissioni o rinunce all’assunzione nei settori più esposti (Pronto Soccorso e 118)».

«Il diktat della Regione Toscana di risparmiare ad ogni costo, a prescindere da priorità e sostenibilità, sta decretando la fine del Servizio sanitario pubblico in Toscana o, almeno, nella parte Sud Est, creando così discriminazioni tra i cittadini ed i territori, con gli ospedali periferici (Bibbiena, Sansepolcro, Abbadia San salvatore, Castel del Piano, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano, ecc.) sempre più abbandonati a sé stessi e poveri di risorse e di servizi erogati».

«Chiediamo al direttore generale Antonio D’Urso, fresco di rinnovo per altri tre anni, di provvedere subito alle assunzioni di tutte le figure professionali (infermieri, organizzazioni sindacali, tecnici sanitari, amministrativi, ecc.) e ad uno sviluppo di tutti i servizi sanitari, a cominciare da quelli territoriali».

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