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Sanità, Cgil: «La chiusura pomeridiana del laboratorio di Pitigliano è emblematica della crisi del sistema»

Salvatore Gallotta

PITIGLIANO – «Oltre le nostre peggiori previsioni – dichiara Salvatore Gallotta, segretario della Funzione pubblica della Cgil – si intensificano e aggravano problemi rispetto ai servizi. In particolare, oggi, nel laboratorio di analisi di Pitigliano. Lo dimostra la chiusura pomeridiana per mancanza di personale, fatto estremamente grave che avrà ripercussioni sia sugli operatori sia, soprattutto, sui servizi sanitari in quella comunità».

«Da mesi, infatti, segnaliamo problemi di carenze di personale in varie strutture della Ausl Toscana Sudest e non c’è giorno in cui non emergano nuove criticità. In questa fase, in particolare, rispetto alla progressiva carenza dei “tecnici sanitari di laboratorio biomedico” (Tslb) nei laboratori della zona grossetana. Carenza che va ad aggiungersi a quella di tutte le altre figure professionali, sia sanitarie che amministrative. Rispetto alle quali abbiamo inviato più di una nota all’Azienda, senza che ci sia stata alcuna reale risposta».

Gallotta aggiunge che la Fp Cgil aveva «salutato positivamente la delibera 467 del 30/03/2022, con la quale finalmente si prevedeva l’assunzione di 19 Tslb in tutta l’area di pertinenza dell’Ausl, oltre a 150 infermieri e ad altro personale. Atto che, seppur in modo tardivo e insufficiente, poteva arginare il rischio di ridurre le attività, ma che alla prova dei fatti per l’Ausl Toscana Sudest non ha dato nessun esito. Mentre ci risulta che nelle Ausl Toscana Centro e Toscana Nordovest si stia procedendo alle assunzioni programmate».

Pochi giorni fa, la segreteria Fp Cgil di Grosseto aveva lanciato un ulteriore grido di allarme rispetto alla situazione nei laboratori di analisi, «denunciando che l’impossibilità di proroga di alcuni contratti a tempo determinato, le dimissioni di alcuni tecnici e le assenze di lungo periodo, rischiavano di far collassare il servizio di laboratorio nel giro di qualche settimana. Oltretutto penalizzando gravemente gli utenti con gravi ritardi nella consegna dei referti. Con il personale che accumula ferie fuori ogni normale misura, privato dei periodi di recupero psicofisico malgrado l’impegno straordinario per la pandemia».

Nonostante tutto ciò, l’Azienda non ha dato corso ad alcuna delle assunzioni previste. «Così – aggiunge Gallotta – è bastato un ulteriore caso di Covid per decretare il dimezzamento di un importante servizio diagnostico in un territorio marginale e disagiato come quello di Pitigliano, che più di altri ha subito in questi anni un progressivo depotenziamento».

«Sappiamo bene che ci sono delle difficoltà economiche di tutto il Servizio sanitario regionale, ma la riduzione o cessazione delle attività e/o la loro esternalizzazione non può essere la risposta giusta. Perché così si praticano discriminazioni ai danni delle comunità periferiche, aggravando il carico di lavoro delle strutture grossetane. Colpendone i cittadini e disattendendo i diritti costituzionali».

«Oltre a mettere in difficoltà pazienti e familiari, peraltro, la chiusura pomeridiana del laboratorio aggraverà ancor più i compiti e le responsabilità del risicato personale infermieristico del pronto soccorso di Pitigliano. Con un effetto a catena del tutto imprevedibile nel caso di urgenze ed emergenze. D’altra parte, ci sembra evidente che quello che sta avvenendo sulle Colline del tufo è solo un antipasto di ciò che attende tutte le sub zone dell’area grossetana».

«Per questo – conclude Gallotta – chiediamo l’immediato ritiro della decisione presa dall’azienda. E il ricorso ad ogni possibile misura organizzativa per evitare la chiusura anche del laboratorio pitiglianese. Iniziando da subito ad assumere i Tslb da destinare in via prioritaria a queste zone. E aumentando il numero complessivo dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico, oltre ai 19 già previsti».

 

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