25 aprile

Festa della Liberazione, Anpi: «Giornata dedicata a tutte le piazza maremmane unite per la pace»

Luciano C. Calì

Ascolta "Impronte Digitali - La resistenza di Nello: storia di un partigiano" su Spreaker.

GROSSETO - "Il 25 Aprile è un giorno di festa. Ma mai come quest’anno è segnato da una tragedia che ha luogo, da ormai due mesi, a poco più di 2000 chilometri di distanza da noi».

Queste le parole di Luciano G. Calì, presidente del comitato provinciale Anpi Grosseto “Norma Parenti” in occasione della Festa della Liberazione.

«Dopo anni di lontananza e distanziamento, ritorniamo dunque a celebrare l'anniversario della Liberazione dall’oppressione nazifascista con il peso di una guerra scellerata nel cuore dell'Europa. Con la tragedia del popolo ucraino che sta soffrendo un tempo di distruzioni, eccidi, bombardamenti a causa di un’invasione sanguinosa. Il nostro primo pensiero, da questa piazza nuovamente gremita, non può perciò che essere rivolto a quella gente che ha visto, da un giorno all’altro, sconvolti il lavoro, la quotidianità, la sicurezza, la vita. Non si può essere indifferenti davanti a una tragedia europea che mette in discussione i fondamenti del vivere civile».

«È chiaro a noi tutti che esiste un aggredito ed esiste un aggressore e che, al contempo, esiste il diritto morale e giuridico dell’aggredito di difendersi attraverso una legittima lotta di resistenza. Non possiamo però ignorare come in tutto il mondo, con le Nazioni Unite private di ruolo e credibilità, si assiste ad una corsa al riarmo che rischia di precipitare il continente europeo nel baratro di una terza guerra mondiale. Troppe volte in queste drammatiche settimane è stato persino fatto riferimento all’atomica, rompendo un tabù che durava dal secondo dopoguerra».

«Con l'intera umanità in pericolo occorre pertanto chiedere una mobilitazione internazionale per giungere alla cessazione delle ostilità e giungere ad una pace duratura. In questo nostro 25 Aprile, insieme a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Carta Costituzionale, chiediamo all'Unione Europea di recuperare il proprio ruolo storico di mediatrice dei conflitti tra le nazioni. Proprio quell’Unione Europea che esattamente dieci anni fa ricevette il premio Nobel per la Pace per aver "contribuito a trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra in un continente di pace", sottolineando il contributo che per sei decenni l'Europa ha dato a favore della riconciliazione, della democrazia e della tutela diritti umani. In questo scenario il nostro 25 Aprile, che ci ricorda la fine di un conflitto che insanguinò il nostro Paese e che ebbe fine soltanto con la liberazione dalle armate naziste e dal fascismo, è fondamentale ricordare chi furono i resistenti; donne e uomini nati o cresciuti durante l’oppressione della dittatura, che seppero gettare i semi di quell’impianto valoriale che si incardinò pochi anni dopo nella Costituzione della Repubblica attraverso principi essenziali quali democrazia, libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, pace.
Qui ed ora queste parole assumono un significato rinnovato, di pregnante attualità su cui è possibile e necessario costruire la più larga unità delle forze democratiche: pensiamo alle diseguaglianze che hanno raggiunto in questi ultimi anni i picchi più alti dall’ultimo dopoguerra, con il divario tra la spesa sanitaria pubblica italiana e quella dei 14 paesi dell'Europa occidentale che raggiunge il 40%, con le famiglie "meno abbienti" che soffrono il crescente impatto della spesa sanitaria, sempre più privatizzata, sui loro bilanci».

«Pensiamo al lavoro in un Paese in cui nel 2022 si contano 5 milioni e mezzo di poveri, con il numero di persone che vivono in stato di indigenza che continua a crescere. E con la pandemia che, inoltre, ha accentuato questo stato di diseguaglianza sociale ed economica che colpisce tutti, senza distinzione anagrafica. Oltre ai tradizionali profili di povertà, nei quali rientrano anche gli anziani a bassissimo reddito, questi anni difficili hanno infatti messo in luce una nuova categoria di poveri che è emersa in maniera dirompente; quella delle giovani coppie con figli, sempre più spesso occupate ma con un reddito insufficiente per un lavoro discontinuo che la dice lunga sull’attuale modello di contrasto alla povertà ed alle morti bianche. Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale di Bologna, le persone che nel 2022 hanno perso la vita sul luogo di lavoro sono quasi 200, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente pari a circa il 10%. Le lavoratrici ed i lavoratori, soprattutto quelli più giovani e forse inesperti o meno tutelati, stanno pagando un prezzo intollerabile in termini di vite ma anche di infortuni.
A tutto questo, infine, aggiungiamo il tema attualissimo dell'inflazione che allarga la povertà assoluta, quella che si misura sulla capacità delle famiglie di sostenere le spese essenziali e incomprimibili per vivere, come i generi alimentari, l'affitto, le cure sanitarie e il riscaldamento. Perché l'inflazione, sempre più vera e propria tassa sugli indigenti, erodendo il potere d'acquisto prevalentemente di chi ha più bisogno non impatta allo stesso modo sui ricchi e sui poveri».

«Per tutte queste ragioni vogliamo che questa giornata divenga un grande 25 Aprile di unità, di superamento della guerra e di impegno verso una concreta attuazione della Costituzione. Un giorno in cui portare nelle piazze tutto il nostro cuore, tutta la nostra passione civile perché si affretti a sorgere una nuova alba per l’umanità. Una nuova alba che non può che passare dal pieno coinvolgimento delle nuove generazioni, come nel caso di Francesco - mai nome più adatto per una giornata che abbiamo voluto fortissimamente dedicare alla pace! - che sta proprio qui accanto a me e che interverrà a breve come componente dell’ufficio provinciale di presidenza del Parlamento Regionale degli Studenti Toscani, al quale siamo legati da tempo attraverso i percorsi formativi e didattici della Resistenza e della Costituzione nelle scuole».

«In continuità con la marcia di ieri, tra le bandiere oggi presenti in questa piazza, una, su tutte, colora questa giornata a noi tanto cara; è la bandiera multicolore della Pace. Il vero valore ed il vero obiettivo di chi combatté la guerra di liberazione. Ovvero la fine della guerra. O, meglio, la fine di tutte le guerre e la ricerca della pace come principio di civiltà con cui vincere le barbarie».

«Viva, dunque, questo 25 Aprile rinnovato. Viva la democrazia, viva la pace e la libertà».

leggi anche
Comune Santa Fiora
Liberazione
La Maremma e la Liberazione: in tutta la provincia si celebra il 25 aprile. TUTTE LE FOTO
25 Aprile 2022 - Festa di Liberazione a Grosseto
Liberazione
25 Aprile: in piazza con le bandiere al suono di Bella ciao per festeggiare la Liberazione
Nello Bracalari - Impronte Digitali 2022
Podcast
ESCLUSIVO – La resistenza di Nello: storia di un partigiano. ASCOLTA IL PODCAST
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI