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Galli: «Candidato Pd divisivo. La scelta era già stata fatta. Io avevo già detto cosa avrei fatto»

marco galli 2014

MANCIANO – «Mi trovo costretto a rispondere al segretario del Pd Giacomo Termine che in un articolo un po’ scomposto mi ha mosso delle accuse secondo me anche fuori le righe» a parlare è Marco Galli che prosegue: «Mi si attribuisce una scelta già fatta, lui sa benissimo quale sia la mia posizione rispetto alle elezioni a Manciano avendogliela più volta esternata».

«E’ vero che ho partecipato alle riunioni del partito democratico per la scelta della candidatura, ma molti avevano già compreso che non si trattava di scegliere il profilo ma di essere pilotati verso quella figura – prosegue Galli -. Si voleva solo quella e non altre, e nessuno sforzo è stato fatto da parte della segreteria per ricercare un profilo diverso, soprattutto non divisivo. Questioni che io ed altri hanno discusso e portato avanti con energia, senza avere nessun ascolto. Quindi, un’altra candidatura non si è voluta ricercare, o meglio si è fatto finta di ricercarla, per rispettare un percorso solo nell’apparenza democratico e quando ormai la convergenza sul salvatore era già stata decisa dalla prima riunione».

«In questo contesto, il mio apporto e di altri con diverse posizioni, è stato quello di vivere la scelta della candidatura come momento di forte responsabilità, consapevole delle lacerazioni che si potevano provocare nel nostro mondo, dividendolo o ridividendolo ulteriormente. Su questo punto non mi sono mai nascosto, dichiarando a più riprese che cosa avrei fatto nel caso si convergesse sulla figura che è stata poi scelta».

«Dopo questo percorso mi si vuole rinfacciare oggi, o farmi pesare, delle possibili scelte alternative personali di collocamento politico-elettorale. Troppo comodo, sbandierare oggi spettri di connivenza con la destra, quando nella maggioranza delle liste civiche nessuno sa veramente la collocazione politica dei componenti delle liste stesse. Parlare di giravolte o di pretese personali è oltremodo offensivo e serve soltanto ad impolverare la realtà, se avessi avuto pretese personali avrei accettato l’incontro propostomi dal Pd locale per martedì prossimo, nel quale mi sarebbe stata fatta un’“offerta”, politica si intende, non si è capito che la mia non è una questione di incarichi, o meglio si vuole fingere di non averlo capito perché questo l’ho ripetuto più volte» continua la nota.

«Del resto – prosegue Galli rivolgendosi direttamente a Termine – le tue deformazioni nell’analisi politica della realtà locale, che evidentemente dopo tutti i tuoi incontri non hai ancora compreso, arrivano al limite del grottesco quando richiami gli elementi di trasformismo politico che sono in atto in me ed altri soggetti. Ma se ti guardassi attorno e conoscessi la storia politica di questo territorio, sapresti che questi elementi di distorsione hanno fatto parte della politica dell’autorevole candidato a sindaco sin dal 1999 e seguenti, per poi proseguire con molti adepti che, in tempi non molto lontani ma anche recenti, si presentavano all’opposizione delle liste di centro-sinistra nelle varie tornate elettorali, anche in presenza, direi anche pesante, della destra e che oggi, di nuovo, hanno risaltato il fosso. Ma esistono trasformismi che si possono accettare ed altri no?».

«Io credo di non scalfire con la mia a questo punto possibile scelta di un nuovo collocamento la mia appartenenza alla sinistra, su questo non accetto e non accetterò mai insinuazioni, io non rinnego e mai rinnegherò i miei ideali, qualora decidessi entrerò nel merito anche di alcuni contenuti programmatici e di sviluppo del territorio che ben conosco».

«Riprendendo poi il tuo concetto di responsabilità politica collettiva che traspare dalle tue riflessioni, soprattutto legato alla progettualità territoriale o all’idea di sviluppo economico, ben identificata nella candidatura autorevole, ti faccio presente che la lista di centro sinistra non ha il monopolio intellettuale e culturale di questi concetti (questa sì che è, ed è stata una distorsione della sinistra) e non è certo con la malattia del leaderismo che possono essere risolti in maniera adeguata. Eppure, quest’ultimo elemento, negli ultimi tempi è stato ed è causa di forte preoccupazione tua e di una parte del Pd locale, altrimenti non si capirebbe il perché mi avete ricercato per rafforzare “il contrappeso” rispetto ad una candidatura potenzialmente mal gestibile, dove ormai, a parere vostro, alcuni componenti della lista si sono già appiattiti. Viva l’ipocrisia! Quando ci si trova nelle segrete stanze, si apre a ragionamenti che arrivano fino a proporre o auspicare di avere i numeri in consiglio per mandare a casa chi non si gestisce, mentre in pubblico si incensa l’autorevole candidato che mette ordine nel caos. Ma dai, siamo seri» conclude Galli.

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