Lavoratori

Tagli al trasporto pubblico, i sindacati chiedono garanzie alla provincia

Autolinnee toscane - bus

GROSSETO – «La scelta di tagliare 730mila chilometri di tratte urbane di trasporto pubblico locale in 7 Comuni della provincia di Grosseto fatta nel 2012 (su un totale di 4 milioni di km in Toscana) ci preoccupa molto come organizzazioni sindacali. Perché mette a rischio il futuro di molti lavoratori del settore, che inevitabilmente in funzione di questi tagli si ritroverebbero trasferiti altrove o destinati ad altra mansione».

È quanto hanno detto al presidente della Provincia Francesco Limatola e al responsabile trasporti e viabilità Tiziano Romualdi, lo corso 14 aprile a conclusione di una serie di riunioni, i segretari provinciali dei sindacati che rappresentano i lavoratori del trasporto pubblico locale  – Elena Paolella della Fit Cisl, Alberto Allegrini della Filt Cgil, Fabio Schiano di UilTrasporti, Paolo Masserizzi di Faisa Cisal e Giuseppe Dominici di UglGrosseto – delineando nel modo più chiaro possibile l’impatto dei tagli al trasporto pubblico locale, che a partire dal prossimo 11 giugno interesseranno la provincia di Grosseto.

«Il problema – spiegano i cinque sindacalisti – affonda le sue radici nel 2012, quando la Regione Toscana, a seguito di un progetto di ristrutturazione in vista dell’affidamento della gara per il Tpl, ha stabilito un taglio pari a 4 milioni di km, 730mila dei quali riguardano la provincia di Grosseto. In particolare, i comuni di Castiglione della Pescaia, Follonica, Massa Marittima, Orbetello, Monte Argentario, Manciano e Isola del Giglio.

Quello che più ci preoccupa è la sorte dei lavoratori che in seguito a questi tagli si ritroverebbero trasferiti altrove o destinati ad altra mansione. Per questo chiediamo ad Autolinee Toscane d’impegnarsi a trovare soluzioni idonee per i lavoratori interessati.

Ci teniamo anche a sottolineare che il problema non sono solo le eventuali ripercussioni sulla vita dei singoli, ma va considerato in un’ottica più ampia, in quanto la provincia di Grosseto è già di per sé una zona abbastanza povera dal punto di vista occupazionale. Inoltre, gli ultimi anni sono stati duramente segnati dalla pandemia di Covid-19, pertanto il taglio di ulteriori posti di lavoro sarebbe una prospettiva da evitare quanto più possibile. Oltre a questo, sottolineiamo il fatto che stiamo parlando di un territorio ampio, fatto di tanti piccoli paesi abitati da una popolazione per la maggior parte anziana, per la quale il Tpl rappresenta un servizio fondamentale.

È anche importante ricordare che sta iniziando la stagione estiva, che comporta un’impennata di richieste di trasporto da parte dei turisti. Che rappresentano la principale fonte di reddito di queste zone, e ai quali andrebbe fornito un servizio di trasporto adeguato.

In conclusione, sottolineiamo che il taglio di una quantità così importante di km in un territorio come il nostro, è stata una decisione presa con troppa leggerezza e senza uno studio dell’impatto sul contesto. Per questo come organizzazioni sindacali abbiamo deciso di fare un cammino unitario, coinvolgendo Provincia e Amministrazioni locali più interessate. Prima di tutto per provare a posticipare il taglio dei km, e quindi delle linee, almeno fino a settembre, in modo da salvaguardare il periodo estivo. Ma anche per capire la volontà dei singoli Enti di partecipare all’eventuale rifinanziamento di parte dei km tagliati (i cosiddetti “lotti deboli” o “T2”).

Per quanto riguarda questi ultimi, Fit Cisl, Filt Cgil, UilTrasporti, Faisa Cisal e UglGrosseto chiedono inoltre un forte impegno agli Enti interessati di accorciare i tempi della gara di assegnazione, prevista per dicembre 2023. Confidano quindi nella collaborazione di Provincia e Regione perché insieme si possa trovare la soluzione più idonea a un problema che oggi non avremmo mai voluto affrontare».

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