Scansano

Guerra in Ucraina, il Comune: «Non ci voltiamo dall’altra parte. Pronti ad accogliere i profughi»

Raccolta beni - Comune di Scansano

SCANSANO – “Da una parte gli aiuti da spedire a chi in Ucraina ha perso tutto, dall’altra l’accoglienza per chi è riuscito a sfuggire dal teatro di guerra: Scansano non si volta dall’altra parte e si sta organizzando per l’arrivo dei profughi. Un lavoro di squadra che vede coinvolti la sindaca Maria Bice Ginesi con tutta l’amministrazione comunale, il parroco Don Emanuele e le Associazioni l’Auser e le Pro Loco da sempre attive sul territorio e che anche questa volta non hanno fatto mancare il loro apporto”, recita la nota del Comune di Scansano.

“Per chi è rimasto in Ucraina. Oggi, sabato 5, sono partiti verso l’Ucraina i furgoni con i tanti pacchi donati dagli scansanesi e raccolti presso i locali di Auser e delle Pro Loco: una risposta immediata e generosa all’appello lanciato nei giorni sorsi dalla numerosa comunità ucraina che da anni vive a Scansano, in gran parte donne impegnate nell’assistenza e collaborazione famigliare. Nel chiedere aiuto avevano stilato un elenco di prodotti di prima necessità: farmaci e presidi sanitari, alimenti a lunga scadenza e pronti al consumo. La Caritas italiana raccoglie offerte da girare a quella ucraina per sostenere le famiglie in difficoltà. Per chi arriva. Ginesi e Don Emanuele stanno organizzando l’accoglienza”.

“Un gran numero di concittadini hanno dimostrato la loro generosità offrendo case, donazioni e offerte. Dobbiamo prepararci perché nulla vada perso”, spiega la sindaca, Maria Bice Ginesi, che invita i concittadini a segnalare la propria disponibilità agli uffici del Comune (0564 509411 – protocollo@comune.scansano.gr.it).

Don Emanuele ha già fatto preparare i locali della canonica nella frazione di Pancole, pronta ad ospitare una famiglia di quattro persone: “Le stanze – spiega – sono state pulite, abbiamo comprato una lavatrice, sto cercando due divani letto per aumentare di due posti la capienza in caso di emergenza”.

“Gli arrivi – spiega Ginesi – vanno segnalati al Comune indicando le generalità e gli estremi di un documento di chi arriva: passaggio fondamentale per accedere ai servizi, prima di tutto quelli sanitari presso la Asl. Chi arriva dovrà osservare la quarantena e poi sottoporsi al tampone di controllo”.

“La rete di sostegno – prosegue la nota. Arrivano persone fuggite da un tetro di guerra e dunque bisognose di tutto. In attesa di capire se dall’Unione europea e dal Governo arriveranno aiuti economici all’accoglienza come accadde per i migranti, chi non può accogliere potrà donare materiale o danaro. Il Comune farà sapere in che forma. La Parrocchia raccoglierà offerte per tutta la quaresima. La Caritas allargherà ai profughi le consegne di pacchi alimentari e vestiario, già raddoppiate in paese a causa del Covid”.

“C’è chi – come Olga Malysheva – si offre per la mediazione linguistica. Ma a breve partirà anche – organizzato dal Cpia di Grosseto d’intesa con l’assessora alla cultura Irene Terzaroli un corso di italiano per stranieri rivolto alle donne provenienti da paesi extraeuropei: si terrà due giorni alla settimana dalle 9 alle 12, in orario scolastico così che le mamme siano libere dalla cura dei figli. Date e orari saranno comunicati al più presto.
Il Comune sta preparando anche un volantino di benvenuto – tradotto in ucraino – per le informazioni necessarie e i recapiti utili. Sarà consegnato a tutti coloro che arriveranno nella speranza che trovino da noi la sicurezza e la serenità che gli hanno strappato nel loro paese.”

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