Crisi russia - ucraina

Gavorrano bene comune: «No alla guerra, la via è la diplomazia»

Patrizia Scapin
Patrizia Scapin, capogruppo in Consiglio comunale del Movimento Gavorrano bene comune

GAVORRANO – “Il nostro gruppo condanna con fermezza l’aggressione militare della Federazione Russa contro l’Ucraina e chiede di fermare le ostilità e di avviare un percorso di pace attraverso la diplomazia e il negoziato”, così Patrizia Scapin del gruppo consiliare Movimento Gavorrano bene comune.

“Consapevoli che la guerra, qualsiasi guerra, con il suo impatto devastante ha da sempre prodotto solo morte, devastazione e povertà che ricadono sui popoli coinvolti nei conflitti armati, e in particolare sulle persone più deboli, gli anziani, i bambini, gli ammalati, i poveri – prosegue -. Le popolazioni civili inermi e indifese sono coloro che subiscono le maggiori sofferenze non solo nell’immediato durante gli attacchi ma purtroppo protratte nel tempo. In questo momento con il mondo ancora sofferente per la lunga e complessa crisi pandemica una guerra nel cuore dell’Europa può generare solo ulteriori danni che vanno a discapito dell’intera Comunità”.

“Siamo vicini al popolo ucraino colpito dagli attacchi militari e al popolo russo che pacificamente protesta contro le scelte del proprio Governo – va avanti -. Ci uniamo al grande movimento della pace che in queste ore si sta attivando in tutta Italia e non solo per protestare contro l’aggressione all’Ucraina e a qualsiasi guerra generata dagli interessi di pochi contro i molti e sosteniamo senza ambiguità la causa della pace”.

“Al contempo in questa nostra visione di pace affermiamo di essere contrari a qualsiasi guerra ovunque si combatta perché siamo consapevoli che la pace difficilmente si raggiunge con le armi e se ciò avviene è con grande sacrificio di vite umane – va avanti Scapin a nome di Gavorrano bene comune -. Considerato quanto sopra e in base ai dettami della nostra Carta costituzionale L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

“Chiediamo al Governo italiano di rispettare questo inviolabile obbligo costituzionale e che siano avviati tutti gli atti necessari per giungere al raffreddamento delle tensioni con quegli strumenti che sono propri di ogni democrazia: la diplomazia e il negoziato. Il nostro Paese ha il dovere di perseguire la via diplomatica e di rigettare qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nel conflitto ucraino attivando un percorso di pace che sia duratura per tutti i popoli”, conclude Scapin.

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