GROSSETO – Il Partito democratico è la prima forza del Paese con il 23,1%, seguito da Fratelli d’Italia al 17,9%. A dirlo il nuovo sondaggio di Ixè, pubblicato oggi dall’Istituto. L’indagine si basa sulle risposte degli intervistati (campione casuale probabilistico stratificato di mille soggetti italiani maggiorenni rappresentativo rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza) raccolte tra il 16 febbraio e oggi, 18 febbraio.
Se si votasse oggi per le elezioni politiche, a quale dei seguenti partiti darebbe il suo voto? Questa la domanda posta da Ixè al campione. Di seguito i risultati completi del sondaggio e la differenza in termini percentuali rispetto all’indagine precedente dell’istituto, pubblicata lo scorso 31 gennaio:
Partito Democratico 23,1% (+1,9%)
Fratelli d’Italia 17,9% (-0,6%)
Lega 16,6% (-0,8%)
Movimento 5 Stelle 15,6% (+0,5%)
Forza Italia 9,2% (-0,6%)
+Europa – Azione 5,0% (-0,7%)
Articolo 1 – MDP 1,9% (-0,1%)
Sinistra Italiana 2,2% (+0,1%)
Italia Viva 2,0% (-0,3%)
Europa Verde 1,9% (-0,4%)
altri di centro destra 1,8% (-0,2%)
Altri 2,8% (-0,2%)
Indecisi/Astenuti 42,5% (-1,3%)
In base ai dati raccolti dall’Istituto Ixè, sono il Pd e il M5s ad aumentare i loro consensi nell’ultimo mese, mentre tutti i partiti di centrodestra (sia FdI, sia Lega che Forza Italia) perdono voti. Per il Partito democratico, inoltre, si tratterebbe di un grande balzo in avanti, crescendo quasi del 2%.
Tra le forze politiche in calo anche +Europa-Azione e Italia viva.
Perché i risultati dei sondaggi non sono sempre in linea tra di loro?
I risultati del sondaggio Ixè non sono in linea con quelli pubblicati da SWG lunedì scorso, che vedevano il sorpasso del partito di Giorgia Meloni sui dem con il 21,4% dei consensi (Pd 21,1%).
Ma perché i sondaggi possono dare dei risultati così differenti? I motivi sono più di uno. Da un punto di vista tecnico, i sondaggi possono portare a esiti diversi perché:
- si utilizzano metodi differenti di costruzione del campione di riferimento;
- si sfruttano tecniche di rilevazione diverse (intervista telefonica, intervista face to face, raccolta dati online);
- cambia la formulazione della domanda (per esempio, un conto è chiedere “Quale partito voteresti se si andasse oggi alle urne?”, un conto è chiedere “qual è il tuo partito preferito?”).
A questo si aggiungano due questioni fondamentali:
1-i sondaggi sono una ricerca ed elaborazione di dati statistica con lo scopo di conoscere l’opinione di un gruppo di persone relativo ad un dato argomento. Sono dunque sempre soggetti ad un certo margine di errore, calcolabile da un punto di vista matematico. Ma, si sa, quando si ha a che fare con le opinioni, la matematica ha un valore rilevante ma non sempre riesce a focalizzare tutte le sfumature della realtà. In primis perché un campione, anche il più rappresentativo possibile, non è la fotografia precisa della realtà. In secondo luogo perché, come anticipato, le persone possono dare risposte diverse in base alla formulazione della domanda o in base alla modalità di intervista. In terzo luogo, gli intervistati potrebbero dire una “bugia”, ovvero potrebbero non rivelare la loro vera intenzione di voto. Infine, visti il venir meno di ideologie forti e la destrutturazione del sistema partitico, le intenzioni di voto sono sempre più liquide, e sono dunque molto condizionate dal contingente;
2-anche gli istituti di ricerca che fanno i sondaggi sono più o meno condizionati (non è niente di anormale, funziona così ovunque), ad esempio dal committente.