SANREMO - La kermesse più nota (e chiacchierata) del Belpaese è incominciata e non possiamo fare altro che raccontare il "debutto" di uno degli appuntamenti più nazional-popolari per eccellenza.
Achille Lauro 6. Come al solito, stupisce. Il testo non è un granché, ma lui si presenta mezzo nudo, si battezza sul palco dell'Ariston e si contorna di eccezionali coriste (l'Harlem gospel choir) prendendosi per un attimo la scena. Il pezzo (alla lunga) può fare bene, per ora però non incide. Cbcr (Cresci bene che ripasso).
Yuman 5.5. Il talento c'è, la voce sembra avere ottime potenzialità ma messo tutto insieme non sconvolge. Per ora non mi convince, anche se quando ascoltai la prima volta Renzi pensai: "Mmh, questo è in gamba". Non smacchia il giaguaro.
Noemi 6. Ormai Noemi è di casa. Conosce tutti i membri dell'orchestra per nome, si fa fare il 7 e 30 da Fiorello e dà consigli sulla conduzione ad Amadeus. La canzone, nonostante abbia una grande voce, è debolina. Generalmente parte sempre bene, per poi sparire. Magari questa volta è la volta buona. Giuliano Amato.
Gianni Morandi 6.5. Gianni è Gianni. Un artista di grandissimo livello (ma te pensa) che non ha niente (!) da dimostrare. "Apri tutte le porte" è orecchiabile, ovviamente funzionerà, ma non è un pezzo indimenticabile. Ricorda un po' quei film tanto decantati che, una volta visti, ti lasciano purtroppo indifferente. Don't look up.
Per ora, se dovessi scegliere il nome più convincente, non avrei dubbi: Mattarella.
La rappresentante di lista 7. Sono bravi, si sa e si vede. Hanno stile, classe e talento. Il brano è coinvolgente e ben rodato. Senza dubbio i migliori fino a qui. Primi, nella lista.
Michele Bravi 5.5. Questa versione zen e floreale di Bravi non incanta. Aforismi e domande del tipo "come si fa ad imparare la felicità?" sono abbastanza triti e ritriti. Ci manca solo un "che senso ha la vita?" e siamo a posto. Kafka.
Maneskin 9. Non sono in gara, ma come fai a non commentarli? Sono quattro "bimbi" con una personalità invidiabile. Il talento, lo sappiamo, abbonda. Nell'ultimo anno hanno vinto Sanremo, l'Eurovision, primi nelle classifiche nazionali e internazionali e hanno aperto il concerto dei Rolling Stones. Gli manca solo il Quirinale e il Pallone d'oro, poi siamo a posto. Fenomeni!
Massimo Ranieri 5. Torna dopo oltre vent'anni di assenza. Posso dire un'eresia? A volte non un bel ricordo dovrebbe restare quello che è: un ricordo. Altrimenti c'è il rischio che la bellezza che fu sparisca e il presente si trasformi in un momento non memorabile. Pennywise.
Mahmood & Blanco 5. Non so se sia peggio la tutina di Blanco o l'acuto di Mahmood. Ottimo momento per una pausa sigaretta. Benson & Hedges.
Ana Mena 6. E abbiamo trovato uno dei primi tormentoni di questo Sanremo 2022. Il brano sa di mojito e tramonti lungomare. Ora c'è da difendere un buon inizio, evitando così che l'aperitivo vada di traverso. Papeete?
Rkomi 6. Nemmeno sale sul palco e si leva già la maschera. Prima domanda: il senso? Detto questo, la sintesi tra Achille Lauro e Ermal Meta ha uno swag discreto. Ricorda un po' lo stile di Willie Peyote e questo non è male. Se andassi in giro con tutta quella pelle, lo ammetto, muorirei di caldo anche a San Pietroburgo (d'inverno). Insenbile (al clima) più che insuperabile.
Dargen D'Amico 5.5. Il completo rosa è la cosa più bella che ho visto fino ad ora. Ricorda un po' Alan di Una notte da leoni e per questo è già nei nostri cuori. Peccato che il pezzo è modesto. Gli occhiali gli danno però un tono memorabile. Nicolò Barella.
Giusy Ferreri 5.5. Non una delle sue esibizioni migliori (la voce è un po' troppo bassa). Peccato perché la Ferreri ha talento e carisma. Dai, rimonta i pezzi e riparti alla grande. Ikea.
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