ROMA – Intorno a Palazzo Montecitorio l’atmosfera è di attesa. Politici, giornalisti e operatori sanno che con l’ottavo scrutinio, ormai concluso e con il presidente Fico che procede allo spoglio, si chiude la partita “Presidente della Repubblica”.
Si aspetta l’ufficialità per fare l’ultimo collegamento, anche perché “ao, noi semo qui da stamani mattina”, osserva un inviato. Alle 20.55 c’è l’ufficialità: Sergio Mattarella è il nuovo (?) Presidente della Repubblica. Da quel momento si apre una santabarbara di commenti e allusioni ad un fallimento della classe dirigente notevole.
La Caporetto politica (ovviamente) colpisce tutti, dal kingmaker in pectore Salvini al segretario del Partito democratico (che celebra la rielezione con un “oggi è un giorno felice per l’Italia”), passando per i Cinque stelle e Forza Italia.
Discorso diverso per la Meloni, in fin dei conti non era in maggioranza e il rischio di poter essere “fatta fuori” dalle trattative era un passaggio possibile – ciò nonostante, sono saltate alleanze e coesioni con i “colleghi” del centrodestra (faranno “pace”, fidatevi).
Da piazza Monte Citorio al Colle sono 12 minuti a piedi. Superati i posti di blocco delle forze dell’ordine (che sorvegliano l’area intorno ai palazzi della politica, facendo accedere sono i giornalisti e gli addetti ai lavori) si torna a respirare l’aria romana con la sua movida e i suoi scorci di millenaria bellezza.
La Fontana di Trevi, d’accordo che è rivista e rivista, ma ogni volta ti lascia senza fiato. Bellissima! Non è invece bellissima la salita per raggiungere il Quirinale. Praticamente, una volta che si arriva in cima, tutti dovrebbero essere premiati con il ruolo di Capo di Stato (almeno!). La piazza è blindata, i giornalisti sono relegati in un piccolo spazio in attesa del passaggio dei vari Mattarella, Casellati e Fico.
Il Presidente delle Repubblica legge il suo discorso di ringraziamento (il secondo), la politica ha abdicato rovinosamente mostrando la sua totale incapacità di svolgere il proprio compito, gli inviati salutano con l’ultimo collegamento e le luci si spengono. Resta solo Roma, immersa nella notte. Decisamente più affascinate ed elegante rispetto ai nostri politicanti.
commenta