Grosseto

Spi Cgil: «Stop Rsa private, stanno soppiantando quelle pubbliche»

Spi Cgil 2018

GROSSETO – «Lo Lega Spi Cgil di Grosseto prende una posizione decisa sul tema dell’assistenza sociosanitaria in provincia di Grosseto e sul fenomeno della proliferazione delle Rsa nel comune capoluogo. Lo fa a seguito di una discussione interna molto articolata, ragionando delle strategie sull’assistenza alle persone non autosufficienti, anche alla luce degli investimenti previsti dal Pnrr», spiegano dal sindacato.

«Dal confronto – dice il segretario Maurizio Norcini – siamo usciti rafforzati rispetto alle nostre preoccupazioni. Non possiamo non notare che sulla partita dell’assistenza alle persone non autosufficienti Usl Toscana sud est e Società della salute sono in grave ritardo. E che anche per il futuro rimangono ampi margini di ambiguità rispetto alla proliferazione delle Rsa private. Che grazie al regime della libera scelta stanno progressivamente soppiantando le strutture pubbliche, oltretutto incentivando la domanda di consumi sociosanitari. Offrendo soluzioni costose per il sistema pubblico e non sempre efficaci rispetto alla qualità della vita delle persone. Ci auguriamo, pertanto, che l’impegno assunto dai sindaci a chiedere una modifica della normativa regionale sulle autorizzazioni a nuove Rsa, sia onorato presto e fino in fondo».

«Per il sindacato dei pensionati – spiega ancora Norcini -, le risorse del Pnrr, oltre che alla creazione di nuove strutture e servizi, dovranno essere destinate alla realizzazione delle case di comunità, e al rafforzamento dei servizi territoriali esistenti, a partire dagli ospedali di comunità. A questo proposito, sottolineiamo quanto sia indispensabile la riapertura in tempi brevi del Centro diurno per anziani non autosufficienti e con patologia di Alzheimer di Villa Pizzetti, oltre a dare la massima attenzione alla qualità dei servizi di Rsa nelle strutture di Villa Pizzetti di Grosseto e San Giovanni di Scansano».

«Ci sembra inoltre, poco funzionale aver deciso di realizzare il nuovo hub vaccinale nell’area fieristica del Madonnino, lontana dalla città e mal servita dai mezzi pubblici. Rendendo così difficile l’accesso alla vaccinazione per le persone anziane e fragili che vivono nel capoluogo e nelle frazioni. Così come riteniamo poco funzionale per questa categoria di utenti dei servizi sanitari, che oramai si possa procedere alla prenotazione solo per via telematica. Questa modalità, infatti, mette in difficoltà le persone – principalmente anziani, ma non solo – non dotate di adeguata strumentazione informatica, oppure non abbastanza competenti nell’utilizzarla. A ciò si aggiunge il fatto che Poste Italiane per rilasciare lo Spid, sempre più richiesto, è complicato da ottenere e di non sempre facile gestione, richiedono il pagamento di 12 euro. Pertanto – conclude il segretario della Lega Spi Cgil Grosseto – occorre che le amministrazioni garantiscano ai cittadini anche forme di accesso diretto, sempre rispettose delle misure di sicurezza previste per il Covid-19».

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