Grosseto

Diaccia Botrona in vendita, Gori: «Il Comune è d’accordo»

Giacomo Gori
Giacomo Gori

GROSSETO – “Il Consiglio comunale del 30 novembre ha visto discutere e votare l’ordine del giorno che ho presentato inerente la vendita dei terreni della Diaccia Botrona (Castiglione della Pescaia). Quanto è accaduto in Consiglio è molto grave”, a parlare Giacomo Gori, consigliere comunale del Movimento 5 stelle Grosseto.

“L’argomento è la messa all’asta, da parte della Provincia del presidente Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di 950 ettari di terreni ricadenti all’interno dell’area della Diaccia Botrona – prosegue -; un patrimonio naturale di valenza internazionale, biglietto da visita della Maremma grossetana, nonché testimonianza della grande opera di bonifica e delle radici storiche più profonde della nostra terra. Un’area naturalistica tanto bella quanto delicata, da proteggere e salvaguardare”.

“Grazie al lavoro di molte associazioni, anche di livello internazionale, nonché l’impegno diretto di altre organizzazioni, come ad esempio la fondazione Capellino – che ha chiesto nei giorni scorsi una moratoria di 90 giorni per tentare di convincere la provincia a fare un passo indietro, oltre che lanciare la proposta della nascita di un grande centro studi sulla biodiversità con evidenti ricadute positive per tutto il territorio – la notizia sta diventando sempre più di dominio pubblico e la petizione promossa dal Wwf, Gom e Cerm vede crescere esponenzialmente le sottoscrizioni”.

“Ma tutto ciò – prosegue Gori – non è stato sufficiente ai consiglieri comunali della Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e lista Vivarelli Colonna, ad approvare l’Ordine del giorno con cui il Consiglio comunale avrebbe chiesto al presidente della provincia Vivarelli Colonna ed al governatore della Toscana Eugenio Giani, di ‘…adottare tutti i provvedimenti necessari ad evitare la vendita…’. L’atto è stato respinto con 15 voti contrari, praticamente tutti i consiglieri di maggioranza presenti, mentre l’opposizione ha votato compatta per il sì”.

“Ma ciò che mi ha lasciato basito sono le argomentazioni utilizzate durante il dibattimento – va avanti il consigliere M5s -. Dichiarazioni vuote, sconclusionate, avulse dal contesto a tal punto che non puoi non chiederti il perché sottoporsi a questo indecoroso teatrino? Infatti, non poteva essere altrimenti, in quanto trovare valide e nobili argomentazioni in favore della vendita di un parco naturale come quello della Diaccia Botrona è praticamente impossibile”.

“Nessuno ha saputo rispondere alla domanda più pertinente tra tutte le domande: perché vendere quei terreni? A chi legge, la risposta. E il primo a non rispondere è stato proprio il sindaco Vivarelli Colonna che ricordiamolo, è anche presidente della provincia di Grosseto, quella presidenza che sarà ricordata come artefice dell’alienazione di un gioiello pubblico, di un bene comune scrigno della biodiversità; quella biodiversità che è oggi al centro delle azioni di sviluppo e salvaguardia dell’intera Unione Europea. Tranne che nella Maremma grossetana. Noi continueremo a fare insistenti azioni e pressioni politiche, perché ancora la parola ‘fine’ non può essere pronunciata da nessuno”, conclude Gori.

 

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