Magliano in toscana

Pastorelli: «Dal sindaco motivazioni non vere: lede la mia dignità. Mi tutelerò nelle sedi giudiziarie»

Mirella Pastorelli

MAGLIANO IN TOSCANA – «Un conto sono le giustificazioni politiche e amministrative, riportate nel decreto firmato dal sindaco Diego Cinelli, anche se non condivise dalla sottoscritta, ma pur sempre legittime perché rientrano tra le prerogative del Primo cittadino e permesse dalla legge. Tutt’altra cosa, e sottolineo gravissima, sono invece le altre motivazioni, per di più non veritiere, che il sindaco riporta nel decreto stesso, che sono, quest’ultime, di carattere personale e non politico, e in gran parte lesive della mia dignità e privacy» a dirlo è la vicesindaco di Magliano in Toscana Mirella Pastorelli.

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«Andando al punto. Le famose ‘assenze contestate’ nel decreto sindacale, delle quali il sindaco farebbe riferimento sono due: la prima, quella relativa ad un periodo di quarantena per Covid 19 alla quale la sottoscritta è stata sottoposta, a seguito di un contatto stretto in ambito degli uffici comunali, tra l’altro a conoscenza dell’amministrazione comunale stessa; l’altra assenza, dovuta ad improvviso e imprevedibile impedimento della sottoscritta, tra l’altro prontamente comunicato agli uffici comunali. Anche se preciso che non vige nessun obbligo di legge da parte degli amministratori, nel giustificare anticipatamente eventuali assenze».

«Riguardo ai “fatti politici contestati” dal sindaco Cinelli, e in particolare al voto favorevole della sottoscritta in giunta comunale, in riferimento alla delibera n. 80 del 23 settembre 2021. Preciso che votai quella delibera per puro senso di responsabilità politica, al fine di  mettere in sicurezza gli uffici dei dipendenti, anche se molti lavori oggetto della delibera erano già stati eseguiti, precisando che nella delibera stessa non erano indicati i relativi importi di spesa da stanziare. Resto dispiaciuta per la popolazione di Magliano, perché riguardo al bilancio comunale mi sono sempre prodigata per il bene della popolazione, provvedendo, ad esempio, a trovare il modo e i mezzi finanziari per abbassare l’Irpef comunale. Oppure per trovare i fondi per i contributi per gli abbonamenti rivolti ai ragazzi delle scuole superiori, come anche i contributi per gli affitti, il regolamento per la Tari, i contributi per i commercianti, e molto altro» prosegue Partorelli.

«Se la sottoscritta è arrivata al punto di “sistemare” successivamente, con la presentazione degli attuali emendamenti, quello che aveva strutturato precedentemente come assessore al Bilancio, non è certamente “impazzita”, ma è ben cosciente di quello che ha fatto e di ciò che politicamente comporta l’assumere tale decisione. Purtroppo, il tutto è dettato dalla impossibilità di avere una condivisione delle scelte politiche con il sindaco Cinelli».

«Vorrei chiarire una volta per tutte che la sottoscritta a malincuore aveva accettato di concedere solamente  41 mila euro, come contributi alle imprese e ai commercianti del territorio. Ma dopo le accuse mosse e apparse sulla stampa da parte del sindaco, ho contestato quello che in precedenza avevo mal digerito. A questo punto è bene che i cittadini maglianesi  sappiano veramente come sono andate le cose. Mi sono sacrificata per forte senso di responsabilità politica, ma successivamente il senso di giustizia mi ha spinto ad emendare la variazione di bilancio, proponendo di sostituire i 41 mila euro precedentemente stanziati a favore dei commercianti, con gli 80 mila euro dell’attuale emendamento. Inoltre, l’impegno a sistemare il deposito di San Crescenzo al posto dell’illuminazione di San Bruzio, così da risolvere l’annoso problema dell’acqua in quella frazione, come far aprire i siti archeologici al posto della promozione turistica, visto che per quest’ultimo il comune si è già dotato di un nuovo sito Web, ho ritenuto che fossero più urgenti e  attuali. Sono una persona per bene, che è stata sempre presente nella vita amministrativa di Magliano, preparata e attenta ai bisogni di tutta la comunità. Avrò modo di dimostrare a mia tutela, anche nelle sedi giudiziarie opportune se necessario, il mio corretto comportamento di amministratore».

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