
GROSSETO – Questa mattina è morto Mario Soldateschi, meglio conosciuto dai grossetani come “il Cocciaio”.
Dopo anni di apprendistato, Mario iniziò la sua attività di ceramista nei primi anni ’60 nella zona di Saracina, in un piccolo ambiente di una fornace dismessa, oggi via Vivaldi, realizzando in ceramica oggettistica varia tutta lavorata a mano o al tornio.
L’alluvione del 1966 distrusse il suo laboratorio ma non si arrese. Chiese ed ottenne dal comune l’assegnazione di uno spazio sotto le Mura, la Troniera. Successivamente, il suo laboratorio trovò collocazione sotto al bastione Magliano, in piazza del mercato, da dove realizzava e vendeva i suoi artigianali prodotti a km 0.
L’attività proseguì negli anni organizzando corsi di formazione per i giovani ceramisti nelle scuole professionali provinciali di Massa Marittima, di Arcidosso, San Lorenzo, ed altri.
Vista la passione e la sua disponibilità, gli fu assegnato un apposito spazio sotto le Mura dove tantissimi allievi delle scuole di Grosseto venivano ad apprendere le prime nozioni per la produzione della ceramica. Alcuni di quegli allievi, oggi, hanno attività di produzione della ceramica a Castel del piano, ad Arcidosso e a Porto Santo Stefano.
«Ciao “cocciaio”, artigiano vero, sempre sorridente; artista della ceramica ma anche appassionato per la pesca. Ti vogliamo ricordare così: con le mani sporche di creta e con la canna da pesca in mano», così lo salutano gli amici.