LIVORNO – Aspettavano la notte per poi scendere in mare a pescare con l’esplosivo. Due pescatori Livornesi sono stati denunciati della Sezione Operativa della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Livorno nelle acque del litorale labronico.
I finanzieri hanno eseguito una serie di mirate attività di appostamento e pedinamento, avvalendosi di sofisticati visori termici per individuare, in assenza di luce, persone intente a svolgere le illecite attività.
Il Comandante della Stazione Navale, Maggiore Alessio Sannino, sottolinea il particolare contesto, specificando che «tale tipologia di pesca risulta essere estremamente pericolosa, altamente dannosa e letale, sia per la fauna ittica che per l’habitat dell’ecosistema in cui viene svolta e che per questo il dispositivo Aeronavale della Guardia di Finanza, è sensibile alla tutela dell’ambiente rimanendo sempre in stato di allerta per contrastare tale fenomeno».
L’esito dell’attività, condotta nottetempo, prosegue il Comandante, «ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria i due soggetti, responsabili di bracconaggio ittico punito con l’arresto da due mesi a due anni o ammenda per un totale fino a 24.000 euro e di sequestrare il natante, gli attrezzi da pesca (rete), il materiale esplodente ai fini della successiva confisca».
«Per quanto concerne il pescato, appuratone lo stato vitale, le Fiamme Gialle labroniche hanno provveduto prontamente a reimmetterlo nel proprio habitat naturale, al fine di non comprometterne lo sviluppo. Inoltre, in considerazione del fatto che i soggetti sorpresi erano in possesso di una licenza di pesca professionale, saranno segnalati all’Autorità competente per la prevista sospensione triennale della stessa».