Ol.ma.

Neri: «Il nostro è un olio di qualità. Contro la siccità servono le istituzioni»

Olio olive

GROSSETO – “La raccolta delle olive sta procedendo in maniera regolare”, ha commentato Massimo Felice Neri, presidente del collegio toscano degli ovicoltori Ol.Ma.

Com’è noto, in Italia e nel mondo, la Maremma è una terra rigogliosa e madrina di prodotti che s’interfacciano con i mercati internazionali, noti per la loro intrinseca qualità.

Esempi lampanti sono sicuramente il vino e i formaggi, per citarne alcuni, ma non si può affatto dimenticare un altro assoluto protagonista enogastronomico del nostro paese, nonché della Toscana: l’olio.

Purtroppo però, per molteplici ragioni, le nostre istituzioni non riescono a proteggere e tutelare alcuni settori che sono un vanto per il nostro territorio, come sottolinea il presidente Neri: “Sono molti anni che ripetiamo le stesse dichiarazioni.”

“In questa stagione la raccolta si sta svolgendo in maniera regolare, ma la produzione dal punto di vista quantitativo è al ribasso perché, come sappiamo, il cambiamento climatico incide nella nostra realtà e la siccità colpisce inevitabilmente le olive.”

La situazione climatica, per quanto (e finalmente!) al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica mondiale, non può certo cambiare in positivo in un lasso di tempo relativamente breve e dunque – ed inevitabilmente – è fondamentale che le istituzioni trovino delle soluzioni per aiutare il settore dell’olio e, più in generale, dell’agricoltura: “Bisogna mettere in atto delle strutture capaci, come i laghetti o piccole dighe di contenimento, di rispondere ai diluvi degli ultimi anni, per non disperdere l’acqua.”

Nonostante le difficoltà evidenti, la qualità dell’olio resta invariata e di altissimo livello, come ricorda Massimo Felice Neri: “Il nostro prodotto rimane fortemente apprezzato anche all’estero.”

La speranza, ovviamente, è quella che i prodotti nostrani possano continuare a stare sul mercato (nazionale ed internazionale) in modo sensibile e da protagonisti, con un sistema protettivo valido e di ampio spettro, in grado di tutelare tutto il mondo dell’agricoltura.

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