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Pizzuti e Rosso per rilanciare Rispescia, il progetto: «Una ciclabile che la colleghi a Spergolaia»

Luca Rosso
Luca Rosso

RISPESCIA – Valerio Pizzuti e Luca Rosso, rispettivamente candidato sindaco e candidato al Consiglio comunale per i Liberali, riformisti e socialisti, spiegano il loro progetto per rilanciare Rispescia (Grosseto).

«A Rispescia siamo già dentro al Parco della Maremma, molto vicini a Grosseto – spiegano i due -. Molti però si ricordano di Rispescia solo per l’autovelox, piazzato dal Comune per “fare cassa”, o nel migliore dei casi per Festambiente, che peraltro è fuori dall’abitato. Nel febbraio 2021 sembrava che il Comune, con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale, si fosse ricordato di questo borgo e avesse predisposto un Piano particolareggiato del traffico urbano per l’abitato di Rispescia. Sono trascorsi diversi mesi e stiamo ancora brancolando nel buio poiché ad oggi le lacune e lo stato di abbandono sono ancora evidenti nonostante gli interventi di miglioria eseguiti. Il Piano è strategico per un centro abitato “accostato” all’Aurelia, così come lo sarà il destino della grande strada di comunicazione. Oltre alla viabilità è infatti necessario intervenire nel tessuto urbano riordinando e garantendo una fisionomia e il giusto valore».

«Il “Villaggio dei braccianti di Rispescia”, così si chiamava all’atto della sua fondazione nel 1951, quando l’Ente Maremma organizzò il nucleo abitato per ospitare i “braccianti”, appunto, impiegati nei lavori nella pianura dell’attuale Parco della Maremma – proseguono Pizzuti e Rosso -. Oggi l’assenza di un’idea di prospettiva rischia di relegare Rispescia ad essere stretta tra due strade e l’Ombrone. Da questa mancanza di idea, non volontà di averle e riceverle, ci troviamo con la zona della scuola che avrebbe bisogno della messa in sicurezza dei marciapiedi, così come andrebbe rivista la segnaletica orizzontale e verticale in tutto il centro abitato; la videosorveglianza perimetrale risulta ancora insufficiente e il sottopassaggio ferroviario è a rischio ogni qualvolta piove, per non parlare di tutti quei disagi strutturali evidenti e più volte denunciati, che il paese si porta dietro da anni, ma che non hanno mai ottenuto una soluzione definitiva».

«Il Piano del traffico – vanno avanti -, inoltre, afferma l’intenzione del Comune di spostare il passaggio dei veicoli di grandi dimensioni al di fuori del centro abitato, transitando su via della Riforma, cosa che, regolamentata con l’ausilio di dossi in concomitanza della zona abitata e dai corretti limiti di velocità, potrebbe avere i suoi vantaggi poiché lascerebbe la possibilità di vivere “appieno” il centro e le attività commerciali presenti avrebbero più visibilità e magari perché no, alcuni spazi per ampliarsi».

«Quello che noi affermiamo è la necessità urgente di un ripensamento e un riordino della organizzazione interna al Villaggio che tenga conto del cambiamento che già c’è stato e della sua evoluzione possibile – insistono Pizzuti e Rosso -. La creazione di un centro che recuperi funzionalità e bellezza è il punto di partenza per una più corretta collocazione di Rispescia nel sistema Parco della Maremma da cui può avere opportunità e a cui può garantire servizi. Una delle vocazioni commerciali mai sfruttate è quella di garantire un’offerta ampia e adeguata dei prodotti di qualità dell’area Parco. Rispescia dovrebbe essere, infatti, nel nostro progetto, la naturale e nuova porta del Parco del capoluogo ed è necessario rifare, in questo quadro, un look mirato al modello Parco perché sia credibile, e collegarla con una ciclabile a Spergolaia da realizzare utilizzando gli argini e sottoargini dei canali del fiume».

«Intorno a un’idea, e con la partecipazione attiva dei cittadini, può nascere il cambiamento e una nuova prospettiva credibile e ragionata – affermano -. Il cambiamento deve avere un obiettivo a lungo termine e iniziare dalle piccole cose: abbiamo strade piccole e non sempre le auto trovano ricovero all’interno delle corti esclusive delle abitazioni ed allora perché occupare spazi utili posizionando i cassonetti dell’immondizia senza alcun ordine o criterio? Ospitiamo sagre e feste di grande risonanza ed allora perché non realizzare attraversamenti pedonali rialzati comprensivi di dossi artificiali? I turisti si perdono e allora predisponiamo una cartellonistica idonea che inviti ed aiuti a trovare la strada del mare o del parco e per l’incolumità generale posizioniamo degli specchi in punti strategici come il sottopassaggio ferroviario. I nostri pini invadono con le loro radici la strada e i marciapiedi. Perché non averne cura eliminando i dossi in diversi punti dell’abitato».

«Indichiamo Rispescia lungo la Statale Aurelia adeguatamente e non come un sobborgo del paese di Alberese, facciamola uscire dall’anonimato. Chiediamo attenzione, cura e uno sguardo in avanti come, ad esempio, il superamento della “dimenticanza” di stendere anche a Rispescia un’infrastruttura essenziale come la fibra ottica. La rete web veloce serve per le imprese e le famiglie, per i turisti e i visitatori. Serve una nuova stagione produttiva prolifica per il caro “Villaggio dei Braccianti di Rispescia”; una parentesi che impostata nel giusto modo, faccia rifiorire l’entusiasmo e lo spirito di collaborazione, che consenta lo sviluppo di attrattive turistiche pluristagionali e agevoli attività sociali che ci toccano maggiormente nel quotidiano», concludono Pizzuti e Rosso.

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