Grosseto

#amministrative2021, Gori: «Priorità al lavoro. Stop allo sfruttamento»

Giacomo Gori
Giacomo Gori

GROSSETO – “Così come testimoniano anche le recenti cronache, sono troppe le realtà in cui il lavoro viene sottopagato e dove i lavoratori sono costretti a digerire salari poco dignitosi”, dice Giacomo Gori, candidato del Movimento 5 stelle al Consiglio comunale di Grosseto.

“La lotta al precariato e allo sfruttamento delle persone – prosegue – è uno dei punti cardine dell’azione che mi prefiggo di portare a compimento se i grossetani vorranno darmi fiducia ed eleggermi in consiglio comunale.

Come piccolo imprenditore conosco la fatica di chi manda avanti un’azienda: la burocrazia ci schianta. Così come ci schiantano le tasse, spesso eccessive e cervellotiche. Ma ogni imprenditore onesto sa che può rimediare a tutto questo lavorando sodo e cercando di farsi onore mantenendo con i propri dipendenti dei contratti di lavoro onesti e legalmente riconosciuti.

Le sigle sindacali da sempre denunciano episodi di sfruttamento del lavoro. Ma ciò nonostante, il rispetto del prossimo e del proprio ruolo nella vita sociale è ancora oggi, spesso, purtroppo carente. Di frequente, a tirare verso il basso la qualità della vita dei cittadini ci sono le grandi catene e le multinazionali: realtà che sfruttano contratti di lavoro formativi, precari, che nella stragrande maggioranza dei casi finiscono per concludersi nel nulla, come una bolla di sapone.

Credo di conoscere decine di miei concittadini che si sono ritrovati a fare i lavoratori precari per queste realtà. Ragazzi e ragazze, anzi, spesso pure uomini e donne di una certa età, che vengono inquadrati come “stagionali”, retribuiti il minimo sindacale e poi rispediti a casa con una pacca sulla spalla. Accettano, queste persone, un trattamento usa e getta proprio perché illuse dalla speranza di entrare stabilmente in quella grande azienda, così da avere un futuro, poter mantenere o mettere su famiglia, permettersi una casa. Intanto, ci pagano le bollette (sempre più care in città) e un affitto (anche questo alle stelle). E tirano avanti. Tirano semplicemente avanti.

Ecco, credo che sia nostro compito dare a queste persone un futuro migliore, una prospettiva migliore. La Grosseto dei prossimi anni dovrà affrontare tante questioni, ma quella del lavoro, forse, sarà la più importante. Voglio una città con più negozi di vicinato e meno centri commerciali. Una città in cui il centro storico, i quartieri, le frazioni siano vivi e vissuti, una Grosseto in cui le periferie fatte di mattoni e cemento smettano di crescere.

C’è tanto da fare, c’è tanto da rimettere a posto. Servono politiche di reale incentivo per le micro imprese, quelle su cui va basata la nostra politica, quelle che realmente, assieme al comparto pubblico, tengono in piedi questa comunità. La nostra città non è un luogo per grandi aziende. Probabilmente non lo sarà mai. Ma potrà essere un luogo in cui chi fa impresa è libero di agire tramite modelli smart, semplici e accessibili in un click. E in cui chi lavora non deve rischiare di essere sfruttato, perché la bottega che lo formerà a questo o quel mestiere avrà tutto l’interesse a tenerlo con sé in pianta stabile una volta terminato il periodo di apprendistato.

Ecco, voglio una Grosseto che guarda al futuro, non al passato. Ma che lo fa nella consapevolezza che i diritti delle persone, a cominciare da quelli dei lavoratori, non vanno calpestati”, conclude Gori.

 

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