Sanità

Cgil: «Eccessivo ricorso al pronto soccorso dipende da carenza di Case della salute»

Pronto Soccorso 2018

GROSSETO – A fine agosto Cgil, Spi e Fp – Andrea Ferretti, Olinto Bartalucci, Lorenzo Centenari e Salvatore Gallotta – si sono incontrati con la Direzione degli ospedali e dei pronto soccorso a seguito dei problemi segnalati nelle settimane precedenti. Obbiettivo del confronto, valutare come migliorare le performances, la qualità dei servizi e l’organizzazione del lavoro.

«Il clima dell’incontro – spiega la Cgil – è stato costruttivo e abbiamo riscontrato la volontà aziendale di affrontare le criticità per risolverle. Un impegno che abbiamo condiviso in un verbale, e che verrà successivamente monitorato».

«Da parte nostra abbiamo chiesto di verificare il rapporto tra posti letto in ospedale e numero degli abitanti nella provincia di Grosseto, confrontandolo con quello nelle province di Arezzo e di Siena, con la media di area vasta e rispetto agli indirizzi della Regione Toscana. Per la Cgil, infatti, a suo tempo a Grosseto il taglio eccessivo dei posti letto è stato una concausa della prolungata permanenza dei pazienti in area pronto soccorso (Ps) e osservazione breve intensiva (Obi) in attesa che si liberasse un posto (per dimissioni spesso addirittura precoci o decesso) nel reparto assegnato» prosegue la Cgil.

«In parallelo abbiamo spiegato che l’eccessivo ricorso al Ps è a nostro parere dovuto alla pesante carenza in provincia di strutture per la medicina territoriale, a partire dalla pressoché inesistenza di Case della salute, o di comunità, che dovrebbero fare da filtro».

«Per il sindacato è infatti decisivo evitare il parcheggio dei pazienti al Ps per lunghe ore o intere giornate su una barella, da soli, tendendo ad un tempo di permanenza zero per trasferirli in reparto. Per questo abbiamo apprezzato la disponibilità dell’Azienda a verificare insieme le schede di rilevazione dei tempi di permanenza dei pazienti al Ps. Sollecitando poi migliori relazioni sindacali, con un confronto continuo e incontri esaustivi, anche in termini di tempi e a livello provinciale, ci siamo detti disponibili a segnalare in anticipo i problemi che riscontriamo».

«Sul fronte della carenza di personale a tutti i livelli professionali, ci siamo rammaricati delle opportunità non colte dalla Usl, con il personale che di fronte all’incognita ha preferito la stabilizzazione prospettata da altre Regioni. Soprattutto, con l’aumento degli accessi al Ps nella stagione estiva, con difficoltà particolari al Ps di Follonica, abbiamo chiesto d’individuare un parametro tra numero accessi e dotazione dell’organico, trovando interesse da parte della Direzione. Intenzionata a proporre una soluzione per il prossimo anno» continua il sindacato.

«All’azienda, poi, è stato chiesto un impegno ancor maggiore nel coinvolgere il personale nella umanizzazione del ricovero dei pazienti. Infine, le parti, riconoscendo la dedizione che contraddistingue la maggior parte del personale impegnato in un servizio così essenziale e che richiede una forte e costante motivazione, si impegnano a individuare, circoscrivere ed intervenire su eventuali segnalazioni di anomalie e/o disservizi, per superarli. Cgil e Azienda – conclude la Cgil – si sono impegnate a rivedersi per verificare con cadenza periodica le questioni oggetto dell’incontro. Ci auguriamo pertanto che ciò sancisca un nuovo corso sia nell’innalzamento della qualità dei servizi, che nelle relazioni sindacali».

 

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