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Lista Chiavetta esclusa, Pd: «E’ giusto che la forma prevalga sulla sostanza?»

Bandiera Partito democratico Pd

ORBETELLO – “La vicenda di Orbetello ha aperto uno squarcio nel sistema di funzionamento e preparazione dell’appuntamento più importante di una comunità: l’elezione del sindaco”, a dirlo sono Giacomo Termine, segretario provinciale Pd, e Mauro Barbini, segretario unione comunale Pd Orbetello.

“L’esclusione di una lista per un vizio formale come quello giustamente segnalato dalla sottocommissione elettorale di Orbetello – proseguono – pone a tutti, partiti, associazioni, cittadini, una domanda sulla prevalenza della forma sulla sostanza. È giusto che negli anni 2000 prevalga una “maglietta” rispetto a un gruppo di persone?

È vero che ogni procedura deve avere delle regole, ma quelle regole appaiono sempre più il frutto di una stagione superata dall’evoluzione anche tecnologica della società civile.

Nel caso di Orbetello la “forma” che chiede un atto correttamente allestito in un unico documento collazionato, ha come obiettivo la tutela della integrità della lista presentata. Aveva un senso quando l’ufficializzazione e pubblicizzazione delle liste iniziava soltanto dopo la presentazione formale. Allora la forma coincideva con la sostanza.

Oggi, quando si potrebbero presentare le liste con PEC smaterializzandole e affidando all’informatica la certificazione (se la Legge lo prevedesse), in cui lo Stato chiede anche la pubblicizzazione dei candidati nel web, le liste sono ben note ai cittadini ben prima e ben oltre del formale deposito.

Far prevalere la forma sulla sostanza nel nostro tempo non è, dunque, un rispetto di regole democratiche perché di fatto si affida la democrazia “al rischio” dell’imperfezione umana in una stagione diversa.

Tutto questo non cancella l’errore materiale compiuto dagli incaricati della presentazione che in totale buona fede hanno seguito quanto gli uffici indicavano omettendo la spillatura dei fogli, ma pone l’oggettiva mancanza delle spillette in subordine. È, infatti, altrettanto oggettiva la correttezza della documentazione, la validità delle firme raccolte, la pubblicizzazione completa della composizione della lista pubblicamente annunciata e confermata da Mario Chiavetta.

Serve un salto di qualità e di stagione politica e, in parte, giuridica.

I giudici sono chiamati a valutare quali dei due aspetti far prevalere e l’opportunità di impedire la regolare partecipazione alla competizione elettorale di un gruppo di persone portatrici di idee e speranze.

Le elezioni di Orbetello risulterebbero oggettivamente falsate nel risultato, qualunque fosse e anche gli eletti che ne derivassero soffrirebbero della stessa zoppia sociale.

Lasciamo che il 3 e 4 ottobre siano giorni di festa per gli orbetellani, e che tutti possano scegliere liberamente il proprio sindaco”, concludono Termine e Barbini.

“Auspichiamo fortemente che la lista di Mario Chiavetta sia riammessa per le elezioni di ottobre a Orbetello -, così Marco Simiani, responsabile enti locali del Pd toscano -. Un appuntamento elettorale che veda l’esclusione di un candidato e di ben dieci soggetti politici che compongono quella lista porterebbe a una competizione incompleta e all’assenza di un’intera area politica nel prossimo consiglio comunale: questo non sarebbe un bene per la comunità di Orbetello. Per questo speriamo che il Tar accolga il ricorso che viene presentato in queste ore e che la sostanza prevalga sulla forma, come hanno ben argomentato i segretari locali, sollevando anche un tema di riflessione più generale: quello dell’attualità delle procedure di presentazione”.

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