Follonica

Movida, In Movimento per Follonica: «Ritardi e mancati investimenti sulla sicurezza»

Follonica notte lungomare

FOLLONICA – «Follonica aveva tre grandi questioni da risolvere entro l’estate 2021: i cattivi odori della Gora e del depuratore, la mancanza di decoro, e la sicurezza durante le ore notturne».

Così affermano In movimento per Follonica e Follonica nel cuore.

«Nulla è stato fatto – scrivono in una nota – da una giunta che si è dimostrata incapace di governare la città. Un party non autorizzato nel bel mezzo della spiaggia centrale di Follonica. Centinaia di ragazzi che ballavano e sballavano con tanto di ferite da taglio ai danni del guardiano del Bagno Florida. La realtà ha superato la fantasia. La situazione è ormai completamente fuori controllo e paga la sottovalutazione del fenomeno dal parte del sindaco e della sua giunta che hanno avuto tutto il tempo, dopo i casi avvenuti la scorsa estate, di affrontare con un minimo di programmazione la stagione 2021. Ed invece non è stato fatto nulla se non aver cercato di rimandare e svuotare la mozione Lynn che apriva alla vigilanza privata in città. Vigilanza importante per coprire le ore notturne, quelle in cui avvengono i fatti di cronaca, e che, non si sa per quale strano motivo, non riescono ad essere affrontati dalla municipale ridotta, senza che nessuno voglia invertire la rotta, ai minimi termini».

«Ma i fatti del 14 e 15 agosto – proseguono – hanno dimostrato che i protagonisti delle notti brave non sono solo giovani turisti che soggiornano in città ma, come in quest’ultimo caso, di ragazzi (qualcuno si dice neanche cosi tanto giovane) che hanno preso il treno per venire a fare festa sul lungomare. E con il treno sono tornati a casa, nel convincimento che a Follonica si può fare (impunemente?) di tutto. Il dato nuovo forse è proprio questo: ragazzi che verrebbero appositamente a Follonica per fare “misdea” nel convincimento di restare impuniti. Un fatto nuovo per Follonica che si aggiunge ad una situazione già di per sé estremamente grave frutto di ritardi e mancati investimenti sulla sicurezza dettati da motivi prevalentemente ideologici: troppi anni prima di dire sì al commissariato di polizia per il cui insediamento occorrono naturalmente tempi lunghi. Al lavoratore tunisino, guardiano del Bagno Florida, non resta che esprimere tutta la nostra solidarietà ed un sincero augurio di pronta guarigione».

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