Cultura

Pop Corn Festival: vince “L’Ultima Habanera”. Si conclude l’edizione dedicata a Raffaella Carrà

Carlo Licheri Sergio Iapino Pop corn festival

PORTO SANTO STEFANO – Si è tenuta ieri sera la premiazione del quarto Pop Corn Festival del Corto, un’edizione dedicata a Raffaella Carrà, che qui viveva, e che per il festival aveva indetto l’unico premio in suo nome per i giovani di talento. In una serata commossa di ricordi e omaggi, la giuria, composta da Federico Moccia, Euridice Axen, Michele Suma, Marco Spoletini, Michele Sabia, Manuela Rima, Stefano Giovani e Carlo Griseri, ha assegnato i premi.

L’evento è stato presentato dalla giornalista Claudia Catalli. In sala, anche Alessandro Haber, oltre a vari registi le cui opere sono state proiettate nella tre giorni a Porto Santo Stefano (piazzale dei Rioni).

“È stata un’edizione particolarmente emozionante – ha dichiarato Francesca Castriconi, direttrice del Pop Corn Film Festival – il Premio Raffaella Carrà, l’incontro fra giurati e registi, la grande partecipazione, tutti hanno reso questa edizione indimenticabile”.

Il Premio Raffaella Carrà, del valore di 4.000 euro, è stato consegnato dall’ex compagno Sergio Iapino al cortometraggio “L’Ultima Habanera” di Carlo Licheri. Nel presentarlo, Federico Moccia, presidente di giuria, ha detto: “Con il suo ombelico e con la sua risata, con la sua leggerezza e la sua profondità ci ha fatto compagnia emozionandoci e divertendoci. Così questo film, in un modo tutto suo ce l’ha ricordata, rievocata. Nel cortometraggio vediamo una cantante, i capelli biondi, e anche un musicista, Franco Pisano, che ce l’ha fatta amare ancora di più con il suo Tuca Tuca”.

Moccia ha poi aggiunto: “Raffaella c’è in un modo tutto suo e speciale, qui stasera. Io l’ho conosciuto a 8 anni, ero innamoratissimo di lei da bambino, non me ne voglia Sergio. Un giorno me la fece conoscere mio padre (Giuseppe Moccia, sceneggiatore e regista ndr), erano a teatro per uno spettacolo insieme, e le chiesi subito un bacio. Era il 1971. Poi ho avuto la fortuna di lavorare 20 anni dopo con lei, nel 1991, in Fantastico 12, con Sergio Iapino e Johnny Dorelli, l’anno che fu scoperto Leonardo Pieraccioni. Adesso, 30 anni, nel 2021, una coincidenza del tempo mi porta qua a dare un premio con cui Raffaella Carrà ha deciso di affidare il suo entusiasmo ai giovani. Un premio che rimarrà per sempre particolarmente raro, per continuare a dare la possibilità ai nuovi registi di fare qualcosa di bello e positivo come lei. La nostra come giuria è stata una scelta comune, senza troppe discussioni, siamo stati guidati dalla naturalezza di questa scelta”.

Il corto, secondo la giuria, ha tutte le componenti che le sarebbero piaciute. Ne L’ultima habanera, la protagonista è una cantante donna, bionda, che annuncia la fine della Guerra mondiale nella prima trasmissione radiofonica post bellica. È poi suggestivo come uno dei personaggi sia interpretato da un giovane attore, Franco Pisano, che poi ha inventato la musica del Tuca Tuca, che ha contribuito al successo della Carrà. “Quasi una rivelazione e una inevitabile continuità”, dichiara la giuria.

Il Miglior Cortometraggio nella sezione Corti d’autore del Pop Corn Film Festival, con un premio Panalight in noleggio di attrezzature del valore di 5000 euro, è andato a “Lo efimero” di Jorge Muriel, in cui “Colpisce lo sguardo con cui due persone si riconoscono, si vedono, che rimane indelebile nella memoria di entrambi, da essere motore stesso della loro esistenza”, mentre il Miglior Cortometraggio nella sezione Emergenti del Pop Corn Film Festival, con un premio Panalight in noleggio di attrezzature del valore di 3000 euro, è stato assegnato a “L’uomo del mercato” di Paola Cireddu, “un altro capitolo del ‘ciclo dei vinti’, con un finale di composto riscatto. Una grande prova attoriale, che riesce a rappresentare un eroe della sopravvivenza, della fatica quotidiana del lavoro e del lavoro faticoso della quotidianità. Un moderno Atlante mitologico, che regge il peso dell’ingiustizia del mondo e che porta su di sé il dolore sociale degli ingenui e dei perdenti. Nello sguardo del protagonista il finale di una vita che si riscatta e vince”.

Due le menzioni speciali della giuria, la prima a “Il gioco” di Alessandro Haber, “per il coraggio di aver affrontato un tema delicato e sempre attualissimo, affidandosi a un testo scritto con grande attenzione ed equilibrio e ad un duetto di attori straordinario, con un plauso particolare alla piccola, incredibile protagonista”, e il secondo a “Gea, l’ultima mucca”, di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo, Davide Morando (Collettivo Asterisco) per “aver raccontato con elegante ed efficace semplicità la ‘mucca’ libera che è in noi, simbolo di speranza rinascita e comunità”.

Infine la Targa del pubblico del Pop Corn Film Festival è andata a “Ho tutto il tempo che vuoi” di Francesco Falaschi, mentre il Premio Commissione Pari Opportunità del Comune di Monte Argentario a “Intolerance” di Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga.

Il Pop Corn Festival del Corto è organizzato dall’associazione Argentario Art Day, diretto da Francesca Castriconi, in compartecipazione e con il contributo del Comune di Monte Argentario e con il patrocinio della Regione Toscana. A sostegno dell’iniziativa, Fondazione CR Firenze, Panalight, Lux Vide, Banca Tema e Albiati Vivai.

commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI