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Caso Sittel, l’appello della Cgil: «Le istituzioni non lascino soli i lavoratori»

Cgil generica
- Foto d'Archivio

GROSSETO –  «Sono tempi durissimi per i trenta dipendenti di Sittel operativi a Grosseto presso la sede aziendale della Rugginosa, che insieme ad altri 370 colleghi di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sardegna, sono ostaggio di un’azienda oramai evidentemente in dissesto organizzativo e finanziario».

Con queste parole interviene la segreteria provinciale del sindacato lavoratori della comunicazione della Cgil sui dipendenti della Sittel.

«Gli operai della Sittel – spiega Slc Cgil – non vedono la fine del tunnel, e ad oggi hanno maturato cinque mensilità arretrate nonostante abbiano continuato a lavorare per garantire all’azienda l’evasione delle commesse.
Tra acconti mai saldati, piani di rientro rateali mai rispettati, ed altre alchimie ambigue messe in campo da un’azienda chiaramente allo sbando, i lavoratori Sittel ad oggi continuano a vivere nell’incertezza più assoluta».

«Fornitori non pagati – prosegue il sindacato – , mezzi fermi per assenza di carburante e manutenzione, ci chiediamo cos’altro deve succedere perché committenti e istituzioni decidano di porre rimedio ad una situazione che oramai è grottesca. In questo quadro, quello che ci preoccupa di più è il silenzio assordante, e complice, delle istituzioni ministeriali e dei maggiori committenti: Tim, Open Fiber ed Enel. Paradossalmente tutte aziende solide con partecipazione pubblica nel proprio azionariato».

«Non più tardi di 15 giorni fa, dopo decine di impegni assunti e non mantenuti, Sittel aveva prospettato una soluzione imminente, entro il termine perentorio indicato nella data odierna. Che prospettava un affitto di ramo d’azienda da parte di una società del Gruppo Tim.
Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, pur considerando positiva per i lavoratori la soluzione prospettata, conoscendo bene il settore e l’azienda più grande del comparto telecomunciazioni, avevano espresso forti perplessità sulle tempistiche indicate da Sittel per la conclusione positiva della operazione societaria».

«Dubbi ampiamente confermati – continua Slc Cgil -: ad oggi nessuna notizia in riferimento all’andamento dei negoziati e ancor peggio nessun pagamento prospettato per i lavoratori. In questa situazione di profonda incertezza e di grave criticità economica il rischio che si concretizzi un vero e proprio dramma sociale, com’è successo alla Gkn di Campi Bisenzio, è sempre più concreto. Per questo gli operai, esasperati, ieri hanno scioperato per l’intera giornata».

«Noi confederali abbiamo chiesto la convocazione urgente di un tavolo di crisi presso il Ministero del lavoro. Quello che dev’essere chiaro a tutti – aggiunge la segreteria del Slc Cgil – è che a questo punto, dopo cinque mesi di mancata riscossione degli stipendi, per gli operai e per le loro famiglie la variabile tempo è determinante, perché non ce la fanno più ad andare avanti. Istituzioni, a partire dal prefetto e da chi ha ruoli elettivi nel territorio, insieme alle aziende committenti, quindi, devono trovare il modo di garantire velocissimamente la liquidità per dargli respiro. E allo stesso tempo adoprarsi per una soluzione definitiva che salvaguardi i posti di lavoro. A Grosseto, peraltro, dove sono poche le aziende con un numero di dipendenti significativo, sarebbe un problema perdere questi 30 posti di lavoro».

«Fra le altre cose – conclude il Slc Cgil – gli addetti di Sittel gestiscono in provincia di Grosseto una bella fetta delle manutenzioni alle reti di Tim, Open Fiber ed Enel, e se si fermassero sarebbe un problema per tutto il territorio. Quello delle telecomunicazioni, inoltre, è uno dei settori trainanti dell’economia, al centro degli investimenti del Pnrr».

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