Grosseto

Predazioni, Pastorelli: «Perché il Papa non dice niente?»

Mirella Pastorelli
Mirella Pastorelli, presidente del Comitato Pastori d'Italia

GROSSETO – “Sono tantissime le aziende che giornalmente subiscono danni da predazione, e tutto questo avviene nel silenzio della politica”, a dirlo è la presidente del Comitato Pastori d’Italia Mirella Pastorelli.

“I lupi si sono visti ovunque – prosegue Pastorelli –, ma ultimamente stanno colpendo in modo particolare nella zona di Paganico, distruggendo patrimoni. Nessun politico, però, ha il coraggio di affrontare in modo serio questo problema riguardante le predazioni. Certo, quest’ultimo è un argomento spinoso che fa perdere consensi, ma a fronte di tante belle parole spese da parte della politica, adesso c’è bisogno di un cambiamento di marcia, e riforme strutturali come la modifica alla Legge 157, in modo da arrivare a tutelare aziende, allevatori, ovini e cittadini.

Adesso basta con gli slogan pseudo-pubblicitari in difesa del lupo, con i quali si fa passare l’idea che il lupo è un animale buono. Questa è una presa in giro verso tutti coloro che subiscono danni e credono nel loro lavoro.

Ormai è passato molto tempo dall’ultimo incontro avuto con l’assessore all’Agricoltura regionale Stefania Saccardi. Il nostro comitato, vista la disponibilità manifestata in passato da parte dell’assessore verso tale problematica ma non avendo ottenuto nessuna risposta, è qui a chiedere se è stata fatta la richiesta al Governo per poter iniziare il progetto come regione pilota relativo all’abbattimento degli ibridi.

Il nostro comitato sollecita inoltre una risposta anche in merito alla promessa fatta a suo tempo dall’assessore circa un tavolo comune, al fine di parlare di predazione, innovazione e investimenti dei fondi del Recovery plan in zootecnia.

Siamo rammaricati di fronte a questo silenzio, non solo del governo Draghi, ma anche del pontefice, al quale fu inviata una lettera con la raccomandazione di ricordare ai politici di trovare soluzioni a questa problematica.

Adesso che le restrizioni sono allentate, invieremo una lettera al presidente Mario Draghi, affinché venga a conoscenza della dura realtà in cui vivono gli allevatori, e allo stesso tempo chiederemo un incontro con il ministro della Transazione ecologica Roberto Cingolani, che sembra non essere interessato al problema.

Intanto, in attesa di risposte che tardano ad arrivare, in questi giorni hanno chiuso altre tre aziende tra Baccinello e Monte Amiata. Quest’ultime decisioni sono state sofferte, ma purtroppo obbligate per i danni subiti. Pertanto, se non arriveranno risposte immediate, lo scopo che si era prefissata la politica è stato raggiunto, ovvero quello di far chiudere le aziende in nome delle grandi multinazionali”, conclude Mirella Pastorelli.

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