Follonica

Buche nelle strade, Di Giacinto: «Spesi 300mila per risarcire i cittadini»

transenne cantiere Foll

FOLLONICA  – «Se qualcuno prova a parlare del pessimo stato di manutenzione della città si sente replicare dal sindaco con l’ormai mitica frase: “Follonica non è Beirut”».

A intervenire sulla manutenzione di strade e marciapiedi di Follonica è il consigliere comunale Massimo di Giacinto.

«Certo che non è Beirut – scrive in una nota -, siamo in Italia e non in Libano e da noi mica c’è da decenni una guerra dopo l’altra. È un paragone che non regge, serve a giustificare l’ingiustificabile per sostenere che tutto sommato c’è di peggio e le critiche, secondo il primo cittadino, sono perlopiù gratuite e infondate».

«Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti – afferma -, perlomeno per le persone con un minimo di obbiettività e senza il prosciutto sugli occhi: strade, marciapiedi, parchi e spazi comuni, verde pubblico, strisce pedonali, segnaletica orizzontale e spiagge pubbliche, solo per fare un elenco come si dice “indicativo e non esaustivo”, avrebbero bisogno di maggiore cura da parte del Comune. E non lo dico solo io, lo dicono anche tanti follonichesi e molti ospiti. E poi in parecchi lo pensano ma non lo dicono, chissà perché».

«Questa situazione è confermata anche dai numeri – prosegue Massimo di Giacinto -, quelli dei danni subiti e denunciati dai cittadini a causa di una buca, un tombino messo male o un marciapiede malridotto. I sinistri per cui gli uffici comunali hanno aperto una pratica sono stati 33 nel 2019, l’anno successivo e nonostante la pandemia 31 e fino a giugno di quest’anno, più o meno, siamo in linea con quelli degli anni precedenti. Quasi tutti i danni contestati e richiesti hanno comportato il risarcimento, altri sono in corso di definizione con il tribunale di mezzo e veramente pochi, ma davvero pochi, rifiutati».

«Tradotto in soldi – afferma il consigliere comunale – vuol dire che il Comune ha pagato nel 2019 poco più di 135mila euro, nel 2020 circa 105mila euro e quest’ann0 (dati al 30 giugno) intorno ai 56mila euro. E meno male che molto spesso i piccoli danni o infortuni, senza particolari conseguenze, non vengono neppure denunciati altrimenti il conto sarebbe molto più salato per il Comune, cioè per tutti noi».

«Questo – dice – è l’inevitabile risultato di anni e anni di sottovalutazione dell’importanza di una manutenzione continua e costante delle infrastrutture cittadine tanto che oggi ne paghiamo le conseguenze. Follonica sembra “la città delle transenne”. Siamo assediati dalle transenne, sono ovunque: in pieno centro come nei quartieri meno centrali. Sarebbero necessari molto tempo, parecchi soldi e soprattutto buona volontà, se ce n’è, per “rimettersi in pari”. E intanto in due anni e mezzo il Comune ha dovuto giustamente pagare quasi 300mila euro per risarcire chi ha avuto danni alla sua persona o a cose non dovuti a disattenzione ma a un pericolo non prevedibile per l’incuria, con colpevole responsabilità del Comune».

«Forse – conclude Massimo di Giacinto – era meglio spendere questi soldi per sistemare qualche marciapiede, qualche buca per la strada o per sistemare i tombini malmessi e così evitare problemi alle persone e spese al comune per i risarcimenti. Una città come la nostra che aspira a migliorare la sua immagine, così come l’offerta turistica, deve investire di più e regolarmente nella manutenzione ordinaria che, alla fine, è un vero e proprio dovere istituzionale. Ma su questo mi sembra che, almeno sinora, Benini e compagni di viaggio fanno orecchie da mercanti».

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