Sanità

Piccoli ospedali, Ulmi: «Potenziale elevato, ma serve più personale»

Andrea Ulmi Massa

MASSA MARITTIMA – «Due ospedali dal potenziale elevato, che potrebbero esprimerlo in maniera maggiore se solo avessero del personale in più, e non ne servirebbe troppo, e con scelte di buonsenso da parte della Asl e della Regione che potrebbero dare un immediato cambio di marcia nei servizi offerti al cittadino».

È la conclusione a cui giunge il vicepresidente della commissione sanità del consiglio regionale e consigliere della Lega Andrea Ulmi dopo la visita agli ospedali di Massa Marittima e di Castel del Piano, dove ha incontrato medici e dirigenti dei due presidi.

«Nei giorni scorsi – ricorda Ulmi- il consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione contro il depotenziamento dei piccoli ospedali collegata al Prs di cui ero primo firmatario. Dopo la visita ribadisco come sia quella la direzione quella giusta. A livello strutturale entrambi sono già pronti. A Castel del Piano c’è un reparto con quattordici posti letto fermo e che potrebbe essere riattivato, a Massa ci sono due piani che con una ristrutturazione amplierebbero l’offerta ospedaliera».

Andrea Ulmi Castel del Piano

«Serve del personale in più da affiancare a quello motivato e dotato di grande senso di appartenenza ai due ospedali – sostiene Ulmi -. Con poche unità si potrebbe veramente avere un effetto esponenziale nel numero e nella qualità delle prestazioni. Pensiamo alla radiologia, dove sia a Massa Marittima che a Castel del Piano è in funzione un servizio sulle dodici ore senza quella reperibilità notturna che, invece, garantirebbe almeno le urgenze».

Ulmi ritiene che con un po’ di buonsenso si potrebbero risolvere anche diverse problematiche: «Intanto ci sono dei macchinari datati da sostituire o da potenziare – afferma il consigliere regionale -. Non è possibile che cardiologia a Massa Marittima abbia un solo ecocardiografo, per di più datato. Cosa accade se dovesse avere un guasto? Per radiologia i due ospedali non sono dotati di macchine portatili per Rx. Si tratta di un investimento minimo per dare ulteriori risposte all’utenza».

Un buonsenso che Ulmi auspica anche per i laboratori di analisi: «Sia a Massa Marittima che a Castel del Piano – afferma- sono operativi, ma sono rimasto stupito dal fatto che per l’utenza esterna, dunque non ricoverata o non urgente, si inviino a Grosseto i campioni per la glicemia, azotemia, creatinina o per l’emocromo spendendo soldi per il trasporto e con il rischio che, se non ben conservati, o non analizzati rapidamente per contrattempi nel trasferimento, diano risultati diversi. Eppure sono tutte analisi possibili in loco nei rispettivi laboratori».

Un altro aspetto ha colpito Ulmi: «Per le dialisi – afferma – Massa Marittima è di fatto satura, soprattutto per l’assenza di personale. Da tutta l’Italia stanno chiamando persone che intendono trascorrere qui le vacanze e chiedendo se è possibile effettuare in loco il trattamento. Ad oggi la risposta è negativa. Credo che, almeno nel periodo delle vacanze, possa essere ampliato il servizio con un pool dedicato estivo. Questo darebbe delle opportunità aggiuntive ai pazienti, ma anche all’offerta turistica locale. Una posizione che vale anche per Castel del Piano con l’Amiata la cui popolazione in estate triplica. Su questo tema nei prossimi giorni presenterò una mozione in consiglio regionale».

Ulmi ha dunque potuto visitare due strutture organiche al territorio, ma che lo potrebbero essere ancora di più. Da qui anche l’avvio di un dialogo con le singole realtà. «Mi ha fatto piacere confrontarmi con il sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini – afferma- che per l’occasione mi ha permesso di incontrare anche i colleghi di Gavorrano, Andrea Biondi; di Roccastrada, Francesco Limatola e di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine, e con il sindaco di Castel del Piano Michele Bartalini che mi ha ricevuto insieme al suo vice Luciano Giglioni e all’assessore alla sanità Laura Bartalini. Credo che da questi momenti possa nascere una proposta nell’interesse non di una parte politica, ma dell’intero territorio».

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