Massa marittima

Fratelli d’Italia: «Ospedale di Massa presidio essenziale»

Sanità, Veneri-Petrucci (Fdi): “Dalla creazione dell’Aslona sono nati i problemi per gli ospedali territoriali. Ospedale Massa Marittima presidio essenziale. Gli esponenti dei comitati devono essere sentiti in Commissione Sanità”

Cantiere Sant'Andrea febbraio 2019

MASSA MARITTIMA – “Troviamo assurdo che cittadini, per poter far sentire la loro voce, siano costretti a partire dalle loro abitazioni e venire ad incatenarsi sotto la sede del Consiglio regionale. Gli esponenti dei comitati devono essere sentiti in Commissione Sanità, si deve dar loro la possibilità di esporre tutte le criticità che stanno condizionando i servizi dell’ospedale di Massa Marittima -dichiarano i Consiglieri regionalI di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità-

Il problema irrisolto per eccellenza deriva dalla creazione della Aslona, sul modello ideato dal duo Rossi-Saccardi, che ha trasformato il mondo della sanità in un mondo della non sanità, tanto che sono aumentati i costi e diminuiti i servizi. Tutti gli ospedali hanno avuto una riduzione in termini di organici e servizi. Invece, i servizi essenziali della sanità devono essere garantiti in città quanto nelle zone montane e periferiche, dal pronto soccorso, alla medicina generale, alla pediatria, alla cardiologia, alla rianimazione. Ci batteremo per tornare alle Usl, le unità sanitarie locali, non all’azienda sanitaria. Vogliamo una sanità più vicina ai cittadini e ai territori” ricordano gli esponenti di Fdi che hanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere quanti e quali reparti di medicina sono al momento attivi negli ospedali dell’Asl Toscana Sud-Est e gli organici disponibili.

“La carenza di personale è, purtroppo, un denominatore comune negli ospedali dell’Asl Toscana Sud Est, tra Arezzo, Siena e Grosseto. L’emergenza sanitaria  ha ingigantito le criticità presenti negli ospedali rendendole insostenibili. L’ospedale di Massa Marittima sta perdendo pezzi con il risultato che i residenti o sono costretti a macinare chilometri per rivolgersi ad altri presidi oppure rivolgersi alla sanità privata pagando di tasca propria” denunciano Veneri e Petrucci.

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