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Pista dei Pini, Benini: «Il Comune non aveva possibilità di intervento»

Giunta tris Benini

FOLLONICA – Il sindaco di Follonica Andrea Benini interviene sulla questione della Pista dei Pini per rispondere alle parole del consigliere leghista Daniele Pizzichi. Quest’ultimo ha infatti affermato che sulla trasformazione della Pista dei Pini in un campo da calcetto a 5 – che di fatto porta un cambiamento importante allo storico impianto follonichese – ci sarebbero delle precise responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale.

Il primo cittadino spiega che la decisione presa dal concessionario della Pista non poteva essere discussa in alcun modo dall’Amministrazione Comunale, proprio perché il bando per la gestione dell’impianto era stato coordinato direttamente dai proprietari, ovvero Demanio e Forestale.

«Il Comune non aveva nessuna possibilità di intervento, né sulla proprietà né sulle funzioni individuate per quel luogo – spiega Andrea Benini – La Pista dei Pini è del Demanio e la gara è stata gestita in maniera autonoma dalla Forestale». Non sarebbe quindi stato possibile per il Comune vincolare la pista al pattinaggio.

Gli introiti della concessione della struttura vanno inoltre nella casse dello Stato: «Il Comune – spiega il primo cittadino – non riscuote un affitto di alcun tipo e, oltretutto, quei soldi non possono neanche essere reimpiegati nella gestione della pineta di Ponente che ospita la Pista, come il Comune aveva chiesto all’epoca, perché sono risorse destinate al bilancio dello Stato e non possono purtroppo essere finalizzate alla gestione e alla manutenzione del verde». Il Sindaco prende quindi atto della decisione di convertire la pista di pattinaggio in un campo da calcio, consapevole che nulla sarebbe stato possibile fare per modificare questa volontà.

«Prendiamo atto di questa decisione – dice Benini – ne siamo dispiaciuti ma non abbiamo strumenti per indirizzare, governare o per riuscire ad avere delle risorse da questo tipo di gestione».
L’unico documento ricevuto dal Comune in questa fase di adattamento dell’impianto è stata una Segnalazione certificata di inizio attività, un atto formale che non avrebbe potuto inficiare una decisione già presa in precedenza.
«Bisogna rispettare le scelte dell’imprenditore – conclude Benini – l’amministrazione ha parlato con il concessionario della Pista ma dato che sono arrivate le autorizzazioni da parte del Demanio, della Forestale e anche della Soprintendenza, il Comune non avrebbe avuto alcun margine di intervento. Insomma, né prima né adesso avremmo potuto agire diversamente, proprio perché non ne avevamo le possibilità».
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