Cultura

A Vetulonia museo accessibile per tutti. percorsi dedicati ad autismo e alzheimer

lorenzini e massetti

VETULONIA – «I recenti lockdown causati dalla pandemia da Covid-19 con le chiusure delle strutture museali in tutta Italia non hanno però fermato neanche per un istante il lavoro di programmazione di Simona Rafanelli, direttore scientifico del Falchi di Vetulonia e del suo staff».

Susanna Lorenzini e Walter Massetti, rispettivamente assessori alla cultura e alla valorizzazione delle aree archeologiche, sono soddisfatti sia di come sta procedendo l’organizzazione della mostra evento che sarà inaugurata domenica 20 giugno, sia per i percorsi formativi che il personale del Museo ha intrapreso in questi mesi di chiusura al pubblico e che hanno dato vita a progetti dedicati ai segmenti di pubblico più fragili, per rendere il Museo sempre più vicino all’accessibilità totale.

Nasce così il progetto “Archeologia in Blue”, che ha preso forma grazie agli incontri di formazione “Musei, arte e autismi” promossi dalla Regione Toscana, a cura delle associazioni L’immaginario e Autismo di Firenze – Casadasè. Un progetto di rete, il primo nel nostro territorio, che ha visto la collaborazione tra il Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, quello archeologico e d’arte della Maremma e l’associazione Iron mamme – Odv autismo Grosseto, con il coinvolgimento in prima persona della presidentessa Simona Vasile e la supervisione del medico Ettore Caterino, neuropsichiatra referente della rete autismo dell’Azienda Usl Toscana Sud Est.

«Le attività progettate dai nostri archeologi – ricordano gli assessori – formati appositamente per l’accoglienza di visitatori nello spettro dell’autismo, sono rivolti a singoli, famiglie e classi scolastiche e offrono ben tre percorsi di visita differenti alla scoperta dell’archeologia di Vetulonia e del nostro territorio, realizzabili in presenza o a distanza, accompagnati da stimolanti attività didattiche e laboratori».

Dal corso di formazione “Distanti ma vicini” promosso anch’esso dalla Regione Toscana e dal Sistema dei musei toscani per l’alzheimer, seguito dallo staff del Museo e da Sandra Goretti, operatrice della Rsa Villa Pizzetti di Grosseto, nasce invece “La casa dal passato al presente: percorsi nelle stanze della memoria”, un ciclo di attività a distanza che in queste settimane, grazie all’entusiastica adesione della direttrice Catia Lollini, ha coinvolto gli ospiti della struttura sanitaria.

«Le case etrusco-romane di Vetulonia – raccontano Lorenzini e Massetti – hanno aperto virtualmente le proprie porte, invitando gli anziani affetti da alzheimer e gli operatori che se ne prendono cura a entrare nelle loro stanze, scoprendo il modo di vivere di quel tempo e riportando alla memoria possibili connessioni con la loro quotidianità domestica dimenticata».

«Il personale del Museo – aggiungono gli assessori – ha approfittato di questo periodo di chiusura per ripensare le collezioni, i percorsi espositivi e dedicandosi a nuovi importanti progetti come la Carta Archeologica del territorio dell’antica Vetulonia e dell’intero comprensorio comunale e la nuova straordinaria Mostra-Evento 2021».

«Sarà un momento di grande festa quello in programma domenica 20 giugno – concludono Lorenzini e Massetti – che ci vedrà in presenza, finalmente insieme, seppure nel rispetto del distanziamento sociale e di tutte le norme in vigore, a inaugurare a Vetulonia la Mostra “Taras e Vatl. Dèi del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”. Una mostra programmata per il 2020, in collaborazione con il Museo archeologico nazionale di Firenze, e in tandem con il Museo archeologico nazionale di Taranto, che nel medesimo periodo ospiterà un prestigioso corredo di Vetulonia, destinata a vedere la luce nell’estate di quest’anno nelle “Giornate dell’archeologia in Europa”. La collaborazione con un altro grande museo d’Italia rappresenta per noi un traguardo straordinario, raggiunto durante un periodo estremamente difficile e per questo capace di regalarci una soddisfazione ancora maggiore, insieme alla forza di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo».

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