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La Regione chiede al Governo investimenti per connettere i 50 Comuni non coperti da segnale

telefoni cellulari

GROSSETO – “Per riuscire a connettere i 50 Comuni della Toscana ancora oggi non sono coperti dal segnale telefonico, serve un piano di investimenti da parte dello Stato, così come è già stato fatto per la fibra ottica”.

E’ netto il giudizio dell’assessore regionale alle infrastrutture digitali, Stefano Ciuoffo, al termine della riunione del tavolo da lui convocato e dedicato alla fonia mobile, al quale hanno partecipato i principali operatori del settore telecomunicazioni.

“Rispetto a un anno fa – commenta l’assessore – è cambiato tutto. I piani industriali delle aziende sono stati rivoluzionati e per i cittadini è cresciuta l’esigenza di connessione per poter lavorare, studiare, vivere. Ci auguriamo che il Recovery Plan stanzi risorse ingenti per permettere a tutti i territori di essere connessi”.

Nel frattempo soltanto poche delle 50 aree senza segnale sono state coperte.

“Le società del settore – aggiunge Ciuoffo – rispondono legittimamente ai rispettivi piani di sviluppo che sono inevitabilmente connessi ai trend del mercato privato. Ci siamo però chiesti come poterle incentivare. Prima di tutto occorre che Infratel, attraverso una consultazione pubblica degli operatori di telecomunicazioni, definisca il quadro delle cosiddette aree bianche della telefonia mobile, come fu fatto per la rete fissa. Abbiamo appreso che stanno lavorando in tal senso per definire le priorità visto che parte delle risorse del Recovery Plan riguarderanno gli investimenti nella nuova tecnologia 5G”.

Alla riunione hanno partecpato i massimi dirigenti di Tim, Vodafone, Windtre, Iliad, Infratel (la società del Ministero dello sviluppo economico che ha dato vita al Piano Banda Ultra Larga per quanto riguarda la fibra ottica), del Corecom della Toscana e il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri.

Era stata la stessa Anci Toscana a consegnare un elenco di siti pubblici nei pressi delle 50 zone prive di segnale, per coadiuvare i soggetti del mercato telco nell’individuazione di aree adeguate all’infrastrutturazione.

Per le zone definite “a fallimento di mercato”, dove cioè l’investimento per l’installazione del ripetitore e i costi di manutenzione non sarebbero ripagati da un adeguato numero di clienti che usufruirebbero del servizio con telefonate o traffico dati, per l’assessore Ciuoffo “è comunque necessario prevedere un intervento economico diretto dello Stato per coprire quelle aree che nessun operatore è al momento disponibile a coprire, perché non è pensabile che i residenti delle aree più periferiche non abbiano soluzioni”.

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