Dalla regione

Sostegni Aree interne, Spadi: «Risoluzione approvata all’unanimità»

Donatella Spadi

FIRENZE – “Rilanciare e potenziare le politiche nazionali e regionali sulle Aree interne partendo proprio dalla strategia nazionale e dal finanziamento dei progetti già individuati dalla Regione Toscana ma non ancora finanziati dal Governo come quello dell’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana”.

Così Donatella Spadi, consigliera del Partito democratico e vicepresidente-segretario della commissione Aree Interne del Consiglio regionale, illustra i contenuti della risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea toscana sulle misure di sostegno delle aree interne della Toscana, a seguito della crisi sociale ed economica provocata dalla pandemia da Covid-19.

“A fianco alla strategia nazionale ci sono poi le tante misure che la Regione Toscana ha già attuato e che deve rafforzare per sostenere i territori delle aree interne, rurali e insulari – prosegue -. Con la risoluzione che abbiamo elaborato in Commissione e approvato all’unanimità in Consiglio Regionale individuiamo le misure più importanti per il sostegno a questi territori.”

“In Commissione abbiamo elaborato una risoluzione con richieste precise al Governo e alla Giunta Regionale che abbiamo sottoposto all’aula – spiega Spadi -. Al Governo chiediamo misure specifiche di ristoro per le imprese del “sistema neve” sottoposte all’interruzione delle attività dalle misure di contenimento alla pandemia decise a livello nazionale e di prevedere ulteriori risorse, rispetto alla somma iniziale di 2,2 milioni di euro già stanziata dal Governo, per far fronte ai danni provocati per gli eventi meteorologici.

Ci sono poi i temi di competenza regionale, come lo scorrimento delle graduatorie del Fondo regionale per la Montagna e del Bando 2020 per il sostegno alle imprese del Sistema Neve della Toscana. L’introduzione nel Programma di Sviluppo Rurale, a partire dall’anticipazione 2021-2022, un aumento delle risorse per il settore forestale, per il sostegno ai giovani agricoltori, per le aziende agricole che operano in zone montane. La piena attuazione delle misure per le progettualità dei comuni montani e con alti indicatori di disagio e la lotta al divario digitale con la diffusione capillare in tutto il territorio regionale della connessione veloce.

Uno dei rischi maggiori che le aree interne corrono è quello dello spopolamento, soprattutto in virtù dell’abbandono da parte delle giovani generazioni. Maggiore attenzione alle aree interne significa prima di tutto lavoro e sviluppo, attivando politiche attive tese a valorizzare e sostenere il potenziale ancora inespresso di queste aree.

La crisi epidemiologica da Covid-19 rischia di acuire le disparità tra i cittadini e i territori e per questo occorre individuare azioni pubbliche efficaci che abbattano le disuguaglianze e favoriscano condizioni di partenza simili per tutti i cittadini, tenendo conto delle diverse caratteristiche dei luoghi in cui essi vivono e lavorano”, conclude Spadi.

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