Curiosità

Chicche di Maremma: le mura medicee, la storia del monumento simbolo della città

Chicche di Maremma 2020

GROSSETO – Non un monumento, ma il monumento, simbolo del capoluogo della Maremma: sono le mura medicee, che racchiudono il centro storico di Grosseto. Dalla pianta esagonale, caratterizzata negli angoli da imponenti bastioni difensivi, le mura sono uno dei rari esempi in Italia di cinte murarie pervenute pressoché integre fino ai giorni nostri.

L’antica cinta muraria ha una storia centenaria, che coincide con quella della città maremmana. La sua realizzazione, infatti, ebbe inizio contemporaneamente alla fondazione di Grosseto, che sorse in seguito al definitivo abbandono della vicina Roselle. Già dai suoi albori, vennero realizzate opere fortificate difensive: una prima cinta muraria venne ultimata nel corso del XII secolo.

Dopo una lunga serie di distruzioni e ricostruzioni avvenute durante il Medioevo, nella seconda metà del XVI secolo Cosimo I de’ Medici commissionò a Baldassarre Lanci i lavori per la riqualificazione dell’antica cerchia muraria, che portarono alla costruzione delle mura esagonali, tuttora conservate: l’opera fu interamente completata nella primavera del 1593. Serviranno 19 anni per ultimare i lavori di realizzazione della nuova cinta muraria in stile rinascimentale, dove furono impiegati molti detenuti, che vennero prelevati dalle prigioni, in seguito ad un apposito decreto, per lavorare all’opera.

Le mura, caratterizzate da una pianta esagonale, agli angoli  furono dotate di imponenti bastioni difensivi, quasi tutti a forma pentagonale, muniti, nel vertice più esterno, di posti di guardia, le cosiddette garittecasini. La Cittadella del Cassero senese venne ulteriormente protetta da una coppia di bastioni della stessa forma ma di dimensioni minori, rivolti verso l’interno.

Fino al 1757 le mura furono circondate da un fossato esterno e da un argine di terra battuta. Per entrare nella città, vi erano due porte principali, una a nord, Porta Nuova, e una a sud, Porta Vecchia, chiamata in passato “Porta Reale”. A queste si aggiungevano diversi passaggi più piccoli, le postierle.

Nel 1855, con Leopoldo II furono demolite quasi tutte le torricelle e la quasi totalità delle garitte, il che ne ingentilì l’aspetto e trasformò le mura medicee in un parco pubblico con un percorso che si snodava lungo viali alberati. Una volta completata l’opera di riqualificazione, venne abbattuta la Porta Nuova e spianata l’area attorno per permettere il prolungamento di Corso Carducci. Venne sistemata una cancellata al posto della preesistente porta che poi fu definitivamente rimossa nella prima metà del Novecento.

Durante la guerra, un bombardamento distrusse, infine, una delle ultime garitte rimaste, il Casino delle Palle, situato nel Bastione Maiano, all’interno del quale si conservavano alcuni affreschi. Le uniche due garitte pervenute intatte fino ad oggi si trovano sul Bastione di Santa Lucia e su quello della Vittoria, baluardi che costituiscono il lato del Bastione Fortezza rivolto verso il centro.
Infine, nella prima metà del Novecento venne realizzata una nuova porta ad arco ribassato, Porta Corsica, lungo il tratto delle mura tra il Bastione Cavallerizza e il Bastione Molino a Vento.

Struttura della cinta muraria

La cinta muraria, che si articola nel complesso per 3 km, è costituita da una serie di bastioni, dal cassero e da due porte di accesso (Porta Vecchia e Porta Corsica).

La porta di accesso al vertice meridionale, Porta Vecchia, è la più antica della città, e si apre poco a destra rispetto al Bastione Cavallerizza, con il quale chiude sul lato meridionale Piazza del Sale.

Procedendo in senso orario, troviamo la novecentesca Porta Corsica e, successivamente, il Bastione Molino a Vento, situato al vertice sud-occidentale della cinta muraria. Proseguendo ulteriormente si raggiunge il Bastione Garibaldi al vertice nord-occidentale.

L’estremità settentrionale della cinta muraria, un tempo chiusa dalla Porta Nuova, è stata parzialmente abbattuta per permettere il prolungamento di Corso Carducci. Proseguendo sempre in senso orario, poco oltre l’area della Porta Nuova, si trova il Bastione Rimembranza.

Il vertice nord-orientale della cinta muraria presenta il Bastione Fortezza, che delimita al suo interno altri due bastioni, il Bastione della Vittoria e il Bastione di Santa Lucia, presso il quale sorgono anche la Cappella di Santa Barbara e l’imponente Cassero Senese con la Porta di Santa Lucia; in questo tratto della cinta muraria si apre anche la Piazza d’Armi.

L’ultimo tratto di mura tra il complesso del Bastione Fortezza e Porta Vecchia coincide con il lato sud-orientale, il cui vertice è chiuso dal Bastione Maiano.

Fonte: it.wikipedia.org

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