L'appello

Cisl: «Inserire i lavoratori del commercio tra le categorie prioritarie per i vaccini»

Katiuscia Biliotti
Katiuscia Biliotti, segretaria Fisascat Cisl di Grosseto

GROSSETO – “Chiediamo alla Regione Toscana di inserire i lavoratori del commercio all’interno delle categorie che possono accedere in via prioritaria al vaccino”. È l’appello che la Fisascat Cisl di Grosseto lancia al presidente Eugenio Giani.

“Sin dall’inizio della pandemia lavoratrici e i lavoratori del commercio – dice Katiuscia Biliotti, segretaria generale della Fisascat Cisl di Grosseto – hanno dovuto fronteggiare, più che in altri settori, le pesanti ricadute dell’emergenza sanitaria. Il settore alimentare, infatti, è stato chiamato dal legislatore a garantire il servizio con continuità e in sicurezza, non ha pesantemente subito le restrizioni del lockdown, sebbene abbia dovuto affrontare e stia affrontando, come altri esercizi commerciali, i drammatici effetti del crollo dei ricavi”.

“In questo contesto drammatico – aggiunge la Cisl – i lavoratori, molti dei quali giovani e donne, che sono tra i soggetti più colpiti dalle varianti del virus, hanno collaborato, ognuno per la propria parte, con sacrificio e senso di responsabilità. Nonostante, come hanno evidenziato i dati dell’Istat, molti di loro si siano visti interrompere i contratti, spesso a tempo determinato, o rischino di non avere rinnovi. Questo straordinario impegno, quindi, deve essere ripagato ora: non possiamo più mettere a rischio dei lavoratori che spesso devono fronteggiare anche i comportamenti irresponsabili di alcuni clienti, che fanno un uso scorretto dei dispositivi di protezione o che, specialmente nel fine settimana, creano assembramenti tentando di eludere i limiti imposti per le presenze nei negozi”.

“Quello che ci meraviglia – prosegue Biliotti – è che il legislatore abbia classificato come servizi essenziali, da garantire anche nei il piano vaccinale. Per questo lanciamo un appello alla Regione Toscana, affinché anche i lavoratori di questo settore siano annoverati tra le categorie che, in via preferenziale, potranno accedere al vaccino non appena questo sarà disponibile. Anche perché permettere a questi lavoratori di proteggersi dal contagio significa proteggere tutti noi che usufruiamo di servizi che sono giudicati essenziali”.

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