Dal consiglio regionale

Spadi: «Dalla Regione 80 milioni per gli ospedali periferici». Ci sono anche Castel del piano e Massa

Ospedale Sant'Andrea Massa

GROSSETO – “Ottanta milioni di euro dalla Regione per potenziare la rete ospedaliera periferica. Tra questi ci sarà anche l’ospedale di Castel del Piano e Massa Marittima nella provincia di Grosseto”. Così, Donatella Spadi, consigliere regionale Pd e membro della commissione Sanità, interviene sulla mozione, da lei stessa emendata, relativa alla necessità di intervenire per potenziare le strutture ospedaliere periferiche.

“La Regione Toscana – spiega Spadi – sta lavorando senza sosta per programmare il piano di finanziamenti straordinari in arrivo dall’Unione europea, ovvero le risorse stanziate dalla Commissione europea a favore delle regioni italiane. Nei prossimi mesi arriveranno oltre 145milioni di euro a favore della Toscana. Delle risorse in arrivo, 80 milioni di euro saranno messi a disposizione per interventi di edilizia sanitaria e lavori di adeguamento sismico. Questo sarà solo il primo di due grandi progetti. Il secondo mirerà agli interventi di efficientamento energetico delle strutture sanitarie. Lavori che verranno integrati con interventi per la realizzazione di impianti per l’energia elettrica e termica derivanti da fonti rinnovabili”.

“Questi fondi – continua il consigliere regionale Pd – faranno parte di un progetto ancora più grande che mira al potenziamento della rete ospedaliera periferica di tutta la Toscana. Concentrare la maggior parte del lavoro nei grandi ospedali, soprattutto in province vaste come Grosseto, è complesso. Una lezione che il Covid-19 ci ha impartito. Abbiamo bisogno di investire sul territorio per migliorare la nostra qualità assistenziale, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza-urgenza. La commissione Sanità e l’assessore Simone Bezzini sono al lavoro da tempo per attuare un piano di riadattamento del territorio”.

“I fondi europei – conclude Spadi – ci offrono la possibilità di investire sul potenziamento della rete ospedaliera periferica. Questi progetti non saranno mirati a fronteggiare l’emergenza sanitaria ma dovranno avere uno scopo più ampio. Tutti i territori, anche quelli più disagiati, potranno avere la possibilità di fornire un primo supporto medico ai propri pazienti, alleggerendo il lavoro dei grandi ospedali, già sotto pressione a causa dei numerosi accessi”.

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