Ambiente

Con Fridays for future la Maremma “va” all’estero: giornale croato intervista la coordinatrice del gruppo grossetano

Cronaca

GROSSETO – Nell’attesa che la campagna di vaccinazione arrivi a coinvolgere tutte le fasce della popolazione così da consentire un rapido ritorno alla normalità, le attività portate avanti dal gruppo Fridays For Future Grosseto – Maremma continuano a fare scuola ed attirano persino l’interesse dei media esteri, come avvenuto nel recentissimo caso del giornale croato “Slobodna Dalmacija” che ha voluto intervistare la Elizabeth Arianne Calì, coordinatrice del gruppo locale insieme a Daniela Castiglione, sulla storia dell’attivismo climatico e riguardo anche alle nuove forme di protesta divenute indispensabili durante la crisi pandemica.

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Elizabeth Arianne Calì ha così provato a spiegare alla giornalista croata Aja Marija Mlačić la complessità del dover riprogettare, in brevissimo tempo ed a livello globale, le azioni di protesta che normalmente coinvolgevano simultaneamente milioni di attivisti in Scioperi per il Clima che hanno colorato e animato le piazze di tutto il pianeta.

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«Gli eventi oceanici organizzati in presenza nel 2019 e all’inizio del 2020 – spiegano oggi Elizabeth e Daniela – hanno giocato un ruolo importantissimo nel motivare sempre più cittadini di ogni età a scendere in strada e chiedere impegni concreti per tagliare le emissioni dei gas climalteranti per invertire la rotta prima che fosse troppo tardi. Ma quella pressione mediatica, che stava iniziando a dare risultati facendosi largo nelle agende della politica internazionale, con l’avvento dei divieti anti-assembramento dovuti al nuovo coronavirus è improvvisamente venuta meno. Una situazione che – concludono le coordinatrici di Fridays For Future Grosseto – Maremma – rischia di avere gravissime ripercussioni sul pianeta e sul futuro delle prossime generazioni».

La pandemia ha infatti cambiato i movimenti di protesta in tutto il mondo, infliggendo un duro colpo alle campagne realizzate in presenza, ma al contempo ha accelerato la nascita di nuove forme di attivismo basate su “Flash Mob” e “Digital Strike”. Sistemi per evitare responsabilmente possibili rischi di natura sanitaria, lasciando tuttavia intatta la dimensione partecipativa a livello globale.

«A chi abbassa la guardia – dicono da Fridays For Future Grosseto – Maremma – bisogna però ricordare che i problemi legati alla crisi climatica ed al crescente inquinamento, dovuto anche alla produzione e all’abbandono dei dispositivi di sicurezza come guanti e mascherine, non sono spariti insieme agli scioperi di massa. Tutt’altro.

Nell’anno che in Italia rievoca il settantacinquesimo anniversario dell’accesso delle donne alla vita politica attraverso il riconoscimento del diritto di voto alle prime libere elezioni successive alla caduta del fascismo (la data simbolica è quella delle amministrative celebrate domenica 10 marzo del 1946), è fondamentale ridisegnare anche le forme di partecipazione democratica.

Il futuro avrà certamente una forma ibrida, con l’attivismo digitale che, nato grazie a più giovani, ha poi aiutato gli altri a comprendere meglio come il pianeta sia uno solo e che raggiungere la giustizia sociale e climatica può essere una conquista per tutti», concludono dal gruppo.

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