Dalla montagna

Amati: «Un tavolo per lo sviluppo dell’Amiata, serve sinergia tra le Province di Grosseto e Siena»

Guendalina Amati
Guendalina Amati

AMIATA – “Quando si parla di futuro dei territori, il presupposto da cui partire è lavorare a dei progetti il più possibile condivisi”, dice la responsabile di Fratelli d’Italia Amiata, Guendalina Amati, chiedendo sinergia tra il versante grossetano e senese amiatino.

“La realtà amiatina è tale – prosegue – che la nostra montagna appaia ai più divisa tra due province. Da una parte quella di Grosseto, e dall’altra quella di Siena, e che i Comuni siano amministrati in alcuni casi dal centrosinistra e in altri dal centrodestra. Ma, è anche vero, che l’Amiata è una sola, e come tale andrebbe vista.

Non me ne vogliano coloro che hanno amministrato fino ad oggi questi territori, ma con la politica delle divisioni e del guardare ognuno al proprio tornaconto, ben poco è stato fatto in termini di progetti ad ampio raggio, che avessero una portata territoriale unica ed una visione temporale che andasse oltre l’immediato.

Infatti, mostrando divisioni tra comuni e tra province, portando ai tavoli decisionali progetti limitati territorialmente, e soprattutto non riuscendo a parlare con una sola voce in Regione, come Amiata abbiamo perso importanti treni, che difficilmente riusciremo a recuperare. Quindi occasioni di sviluppo importanti.

Al momento ci troviamo di fronte alla mancanza cronica d’infrastrutture, e questo non è certo imputabile del tutto alle attuali amministrazioni, bensì soprattutto alle politiche passate portate avanti dagli amministratori comunali, provinciali ed anche regionali precedenti. L’Amiata, ad esempio, non ha collegamenti stradali idonei in entrambi i versanti, sia quello senese che quello grossetano, con le principali arterie autostradali. La nostra montagna non ha vie di comunicazione agevoli con i capoluoghi di provincia. Tutti questi sono fatti oggettivi che nessuno può negare, che purtroppo ledono lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori.

La proposta che vorrei fare, al di là dei ruoli diversi e distinti tra maggioranza e minoranza dei vari comuni ed anche tra province e gruppi politici, è quella di creare un gruppo di lavoro trasversale, che possa gettare le basi per il futuro del Monte Amiata e di chi vi abita. Un gruppo che prenda in considerazione le peculiarità dei singoli territori, delle risorse innumerevoli di cui disponiamo, che ascolti le voci degli imprenditori e dei professionisti che qui operano, per poi dare davvero vita ad un vero e proprio Piano di Sviluppo Strategico Territoriale amiatino. Insomma, credo che sia arrivato il momento che ognuno metta a disposizione le proprie idee, risorse ed energie, riunendosi intorno ad un tavolo per creare nuovi percorsi e progetti di rinascita territoriale.

Mi rivolgo soprattutto a chi crede che ciò sia possibile ed auspicabile, a chi pensa che l’Amiata meriti progettualità ed investimenti diversi, a chi spera che la nostra Montagna sia un luogo speciale su cui investire tempo e forze, a chi confida sul fatto che il futuro vada creato e non aspettato né tantomeno subito, perché il futuro è nostro se lo vogliamo”, conclude Guendalina Amati.

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