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Coronavirus, la Cna si appella alla Regione e al Governo: «Riaprire i centri estetici»

Cna sede 2016

GROSSETO – I centri estetici devono poter riprendere la loro attività. Lo chiede Cna Grosseto appellandosi al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e al Governo per far sì che nei prossimi giorni si possa tornare a garantire i servizi alla persona.

“Noi operatrici dei centri estetici – spiega Debora Cioni Portavoce categoria Estetica  Cna Grosseto – siamo abituate a garantire il massimo rispetto dei protocolli per la tutela dell’igiene e della salute pubblica. Nella nostra regione abbiamo sempre avuto procedure rigide che, con le norme anticontagio, sono diventate ancora più sicure per noi e per i nostri clienti. Abbiamo preso atto con favore della decisione del presidente Giani di riaprire, con la sua ultima ordinanza, alcuni tipi di attività e chiediamo a gran voce, quindi, che una valutazione analoga sia fatta anche per questo tipo di servizi alla persona”. Le imprese di estetica, sin da marzo, si sono mosse per effettuare importanti investimenti sulla sicurezza, in modo da poter affrontare anche la seconda ondata del virus: “Per questo – continua Cioni – la nostra prolungata chiusura non ci sembra giusta, ancora oggi ci sfugge il motivo per cui le nostre attività debbano stare chiuse”.

Poter ripartire nei prossimi giorni, infatti, significherebbe non solo garantire prestazioni che per molti cittadini sono importanti, ma anche dare nuovo impulso a un settore che prima degli altri si è mobilitato per il rispetto di tutte le indicazioni che si sono ritenute necessarie per garantire la sicurezza dei clienti.

“La curva epidemiologica sta migliorando e nel prossimo Dpcm sulle misure di contenimento del contagio non si può non tenerne conto – aggiunge Cioni -. Certo, dovremo tutti continuare ad agire con la massima prudenza, ma l’attività dei centri estetici è in linea con questi comportamenti: le modalità di svolgimento del servizio, infatti, non prevedono la compresenza di più persone, né ingenerano assembramenti, rappresentando così una sicurezza sia per la clientela che per le operatrici”.

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