L'emergenza

Coronavirus, anche a Grosseto la sperimentazione della cura con il plasma. La speranza è il progetto Tsunami

coronavirus plasma

GROSSETO – L’acronimo è semplice: Tsunami. Il nome completo un po’ meno: TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to Sars.cov2.

E’ uno studio nazionale per valutare l’efficacia del plasma ottenuto da pazienti guariti da Covid, è stato attivato su indicazione del Ministero della Salute ed è  promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

Nella Asl Toscana sud est la sperimentazione è in corso da più di 1 mese  a Grosseto e ad Arezzo, su un un gruppo di pazienti selezionati, una ventina  per ora in totale, che in base allo studio vengono suddivisi in 2 gruppi:  il “braccio” della terapia standard al quale viene somministrata l’attuale terapia per l’infezione da Covid  e quello del trattamento che unisce a questa terapia il plasma. Due somministrazioni, a distanza di 24 ore, di plasma iperimmune donato da pazienti ex Covid che sono guariti. I pazienti trattati sono monitorati fino al momento delle dimissioni; successivamente i dati  raccolti confluiscono nell’archivio nazionale del progetto Tsunami. Sono quindi messi a confronto i risultati dei due gruppi: quello trattato con il plasma e quello no.

Il lavoro inizia dalla donazione, quindi dal prelievo del plasma da pazienti ex Covid donatori la cui guarigione sia accertata da due tamponi negativi effettuati in due giorni consecutivi. Questi donatori vengono testati riguardo al titolo anticorpale, e se adeguato, viene prelevato il plasma che poi sarà infuso nei pazienti che hanno aderito volontariamente alla sperimentazione, sottoscrivendo il consenso informato. L’obiettivo è aiutare l’organismo a combattere il virus con gli anticorpi donati.

Lo studio prevede due istituti che vengono qualificati come “Principal Investigator” e che sono l’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e il Policlinico San Matteo di Pavia. E’ coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e si avvale di un comitato scientifico, con funzione di sostegno e supervisione.

Per i risultati bisognerà attendere perché saranno elaborati a livello nazionale e Arezzo e Grosseto sono solo anelli di una lunga catena che attraversa l’Italia.

“Un problema – sottolinea il dottor Pietro Pantone, attuale referente Progetto Tsunami per la Sud Est  – è rappresentato dalle donazioni. Il plasma non si produce ovviamente in laboratorio e quello del protocollo Tsunami può arrivare solo da persone guarite dal Covid. Abbiamo bisogno di donazioni. Le persone devono avere tra i 18 e i 60 anni. Le donne non possono aver avuto né gravidanze né interruzioni di gravidanza.  Le donazioni avvengono in assoluta sicurezza.  Ci sono una serie di test preliminari e poi il plasma raccolto viene inviato a Pisa per il trattamento. Ritorna quindi ad Arezzo per i pazienti volontari che in malattie infettive hanno accettato di sottoporsi al protocollo Tsunami”

Il plasma può essere donato in uno dei molti centri trasfusionali della Asl che sono distribuiti nelle varie zone. L’elenco completo è rintracciabile sul sito della Regione Toscana https://www.regione.toscana.it/web/guest/-/donare-plasma-sangue-e-piastrine

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