Follonica

Coronavirus, chiuse tutte le medie e un’elementare della città: «Troppi casi tra studenti e insegnati»

Scuola (alunni, classi, progetti)

FOLLONICA – Saranno chiuse fino a lunedì 23 novembre incluso, tutte le scuole primarie di secondo grado, le due scuole medie per intendersi, e la scuola elementare Don Milani. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale insieme alle dirigenti scolastiche e il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria provinciale.

In seguito a un numero crescente di casi positivi tra gli studenti, ma soprattutto a causa di mancanza del personale docente, perché molti insegnanti si trovano in quarantena domiciliare preventiva, la chiusura si è resa necessaria in attesa di uno studio epidemiologico dell’Asl il cui risultato aiuterà ad organizzare al meglio la vita scolastica delle prossime settimane.

Intanto procede, anche se con orari modificati quotidianamente a causa delle quarantene di alcuni docenti, la didattica in presenza nelle altre scuole elementari mentre le scuole superiori rimangono con la didattica a distanza come prevista dal Dpcm del 4 novembre.

La situazione più complessa si presenta alla scuola primaria Don Milani dove una classa di 25 alunni registra dieci casi positivi e altri tre studenti “lievemente positivi” i quali dovranno ripetere il tampone naso-faringeo. Motivo per cui è stato deciso di sospendere momentaneamente le lezioni in presenza dell’intero plesso.

A fare il punto sulla situazione epidemiologica delle scuole della città in una conferenza stampa è stato il sindaco Andrea Benini in collaborazione con l’assessore all’istruzione Barbara Catalani; Paola Brunello ed Elisa Ciaffone, le dirigenti scolastiche degli istituti comprensivi 1 e 2, e Maurizio Spagnesi, capo del dipartimento provinciale di prevenzione dell’Asl, da cui è emerso un enorme sforzo e la collaborazione stretta tra le enti per poter scongiurare ulteriori chiusure.

«Fin dall’inizio dell’anno scolastico – dice il sindaco Benini – siamo stati contrari alle chiusure, la scuola vera è quella in presenza e la didattica a distanza solo un modo complementare all’incontro fisico. È un lavoro molto complicato e faticoso. Abbiamo un confronto giornaliero tra l’amministrazione comunale, le dirigenti scolastiche e l’Asl per organizzarci e mantenere sotto controllo la situazione».

«Alle famiglie chiediamo un po’ di pazienza – ha aggiunto l’assessore Catalani -. Non vogliamo prendere le misure in modo arbitrario, ma
dobbiamo convivere con estrema fatica e decidiamo giorno per giorno, a volte ora per ora».

«È capitato di fare delle comunicazioni sugli orari anche la domenica sera alle 20 – confermano le dirigenti scolastiche Brunello e Ciaffone – e ogni giorno facciamo il possibile per tenere le scuole aperte e garantire la presenza. Pensate che, se un alunno risulta positivo, parte un meccanismo che coinvolge a cascata minimo 30 famiglie. È molto difficile da gestire. Per ora la scuola regge, ma ovviamente subisce la fatica, soprattutto per le molte insegnati assenti».

Le dirigenti confermano inoltre il massimo impegno per garantire la scuola agli studenti diversamente abili per cui sono previste le lezioni in presenza, anche alle medie, se i genitori lo richiedono e ovviamente le insegnanti di sostegno non si trovano in quarantena.

In questo meccanismo di collaborazione stretta tra le enti, anche il dipartimento di prevenzione cerca di fare la propria parte. In questi giorni è in corso uno studio epidemiologico su un numero elevato di studenti. Infatti durante il fine settimana scorso sono stati effettuati circa 220 tamponi.

«La difficoltà più grande sta nel tracciamenti dei contatti – spiega Maurizio Spagnesi, capo del dipartimento di prevenzione -, ma gli ultimi dati ci confortano. È vero che negli ultimi giorni i casi sono aumentati, ma metà dei positivi erano già in quarantena fiduciaria e tracciati dai nostri sistemi. Posso dire che le prospettive sono buone, l’azienda ha investito tantissimo sulle centrali per il tracciamento. Questo ci consentirà degli isolamenti ancora più rapidi e di conseguenza un maggior controllo sulla diffusione del virus».

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