Grosseto

Concorsone precari, Potere al popolo: «Si viola il diritto alla salute e alla presenza dei docenti in quarantena»

Potere al Popolo

GROSSETO – “Ieri, 22 ottobre, è iniziato il concorsone per i 32mila posti in ruolo previsti dai decreti firmati Lucia Azzolina. È stato scelto di fare il concorso in piena pandemia, violando il diritto primario alla salute e quello alla presenza alle prove dei docenti in quarantena fiduciaria”.

A scriverlo, in una nota, Potere al popolo Grosseto.

“Il governo proclama in grande stile che il concorsone si svolgerà in sicurezza negli spazi messi a disposizione – prosegue la nota -, ma si ignora del tutto il tragitto da fare, anche interregionale, per presenziare alle prove, in uno scenario che presenta numeri sempre più allarmanti.

Nel nostro paese, e soprattutto nel mondo dell’istruzione, assistiamo da decenni a un vero e proprio abuso della forza lavoro precaria, con una diretta violazione della direttiva europea 70/99.

Ad oggi potevano addirittura essere risparmiati, si calcola, circa 301 milioni di euro, se si fosse optato per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale, invece di reclutare personale da graduatorie intricate, non garantendo di fatto una continuità su tutti i ruoli dell’istituzione scuola e sovraccaricando i dipendenti di mansioni che andrebbero suddivise su più personale.

Da decenni si succedono governi inadempienti, che hanno imposto tagli e precariato al cardine della società del futuro: l’istruzione. Il Governo Conte bis, in particolare, ha palesato quanto i precari siano lavoratori usa e getta, senza prospettive di progressione o carriera, sfruttati e denigrati ripetutamente.

In particolare gli Ata sono stati mandati al macello, fra lavoro agile, lavoro a scuola, gestione di nomine intricate, interpretazione di decreti scritti con i piedi, e i docenti a doversi barcamenare fra didattica a distanza, presenze, disponibilità e ampie richieste a sopperire alla carenza di personale educativo.

E adesso anche un concorso in piena pandemia.

Si è deciso di mettere le entrate legate al concorsone al primo posto, violando il diritto primario alla salute, facendo leva su una propaganda becera che ci presenta il concorso come unico strumento di ingresso del personale “in ruolo”, che tampona ogni due/tre anni il problema della sottoccupazione nella scuola, non risolvendo per nulla il problema.

Risulta palese come questo governo consideri la scuola non come un pilastro fondamentale di una società civile, bensì come un’azienda che deve andare a risparmio, qualora non riesca a generare profitto.

Non è da stupirsi infatti che la scuola sia stata la prima a chiudere con il lockdown, proprio perché non genera profitto diretto, pur essendo uno dei migliori safe place dove i nostri ragazzi possano stare. Tutto ciò riguarda il personale del settore scolastico, così come la società tutta.

La soluzione per noi è assunzione di più personale e stabilizzazione dei precari, investimenti in edilizia scolastica, adesso – conclude Potere al popolo -. Qui è in gioco la democrazia, quella vera. Il potere del popolo che verrà”.

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